tag:blogger.com,1999:blog-47386787217556900332024-03-05T21:14:53.011-08:00Centro Storico Di NapoliCentro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comBlogger22125tag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-69424239669027560932014-12-01T15:49:00.000-08:002014-12-01T15:50:15.185-08:00Notte d’Arte 2014 nel Centro storico di Napoli<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixNYDsKfLigU7Db5UyNxcZ1rHqtGI08PiHmHPJ3jJwhbS6zXhTTWED81eiMeQDjvODGOQyN6UNJQOJ57_vIVQVhkzZsGXsuK4pNyICno3igiC_jWm0xHTDKD8w8xYuWtKXdYmf7kAzp5k/s1600/Notte-dArte-2014-nel-Centro-storico-di-Napoli-.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixNYDsKfLigU7Db5UyNxcZ1rHqtGI08PiHmHPJ3jJwhbS6zXhTTWED81eiMeQDjvODGOQyN6UNJQOJ57_vIVQVhkzZsGXsuK4pNyICno3igiC_jWm0xHTDKD8w8xYuWtKXdYmf7kAzp5k/s1600/Notte-dArte-2014-nel-Centro-storico-di-Napoli-.jpg" /></a></div>
La notte tra sabato 13 e domenica 14 dicembre 2014 sarà la grande notte bianca 2014 che animerà il centro storico di Napoli.<br />
Alla sua terza edizione l’evento della Notte d’Arte 2014, è organizzato dalla seconda municipalità di Napoli che copre gli ex quartieri Avvocata, Montecalvario, Mercato, Pendino, Porto e S. Giuseppe, e dal Comune </div>
<a name='more'></a>di Napoli e ricalcherà le edizioni precedenti che hanno riscosso un grande successo e una grande partecipazione di pubblico.<br />
Dalle ore 18.00 alle ore 3.00, tutta l’ampia zona della seconda municipalità sarà coinvolta nella manifestazione che si preannuncia ricco di eventi, di esposizioni artistiche e commerciali e di appuntamenti di enogastronomia che saranno sicuramente al centro della notte. In questa zona esistono tra l’altro le più antiche pizzerie storiche napoletane che vi abbiamo anche segnalato.<br />
Per la sua terza edizione la Notte d’Arte 2014 seguirà il tema di quest’anno che è ”la cultura mediterranea tra storia ed enogastronomia” rispecchiando così anche la composizione multietinica del nostro centro storico e promuovendo il senso di appartenenza, di culture diverse, all’area del Mediterraneo. Un appuntamento da non mancare assolutamente. Nelle prossime settimane, quando sarà disponibile, vi daremo maggiori informazioni sul programma di dettaglio della manifestazione. Per avere un’idea delle tante manifestazioni potete dare un’occhiata al ricco programma dell’anno scorso.<br />
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http://www.napolidavivere.it/2014/11/04/notte-darte-2014-nel-centro-storico-napoli/ </div>
Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-59174432926597949062013-03-29T03:20:00.001-07:002014-12-01T15:26:03.582-08:00I bus turistici nel cuore di Napoli Al via una nuova linea City Sightseeing<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUcQLFX8ZieuA6Fdwhf_L6G9LzkI-5dn_ebbvRs-kUyZKA6fCeqPI5RcYw0odw0LI1bQYudWtMv2o1jrfzlKoojsGcdjl6eGYlCvNe8xgyLMke36lDRQRPOR5rLcyy9thIUXA2Kk0DJ1s/s1600/BUS.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgUcQLFX8ZieuA6Fdwhf_L6G9LzkI-5dn_ebbvRs-kUyZKA6fCeqPI5RcYw0odw0LI1bQYudWtMv2o1jrfzlKoojsGcdjl6eGYlCvNe8xgyLMke36lDRQRPOR5rLcyy9thIUXA2Kk0DJ1s/s320/BUS.jpg" /></a>Per la prima volta un bus turistico di linea attraverserà il centro antico di Napoli passando per via Tribunali, il decumano superiore.
Una nuova linea per scoprire Napoli. Domani (alle 11,30) in Piazza del Gesù Nuovo si inaugura il nuovo servizio della City Sightseeing <br />
<a name='more'></a>Napoli: la Linea Centro Antico-Duomo.
Per la prima volta, infatti, un bus turistico di linea attraverserà il cuore pulsante del centro antico di Napoli passando per via Tribunali, il decumano superiore.
I nuovi bus rossi scoperti monopiano costruiti ad hoc per rispettare le esigenze e peculiarità del Centro Antico di Napoli avranno partenza e rientro in piazza del Gesù.
Il tour, attivo dal 28 marzo tutti i giorni, nasce proprio con l’obiettivo di valorizzare il Centro Storico della città offrendo ai turisti una “passeggiata” esclusiva a bordo bus tra i vicoli di Napoli per far conoscere arte, cultura, tradizione ma anche aneddoti e curiosità di una delle città più belle e affascinanti del mondo.
City Sightseeing Napoli attiva, dal 27 marzo, anche lo Shuttle Porto-piazza del Gesù Nuovo. In questo modo, i turisti in arrivo alla Stazione Marittima potranno raggiungere agevolmente e in piena sicurezza direttamente il Centro Storico di Napoli.
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/03/26/news/i_bus_turistici_nel_cuore_di_napoli_al_via_una_nuova_linea_city_sightseeing-55374220/Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-60052081992775370502012-01-29T07:10:00.000-08:002014-12-01T15:26:17.854-08:00Restituita al pubblico la Basilica di San Giovanni Maggiore di Napoli: sedici secoli di storia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz2dHMbVbyWv2uELJvTK5dGLhxhSG6ihPhJ3IZjqKTN8TLuDeiHq9PcvwFn4G3QPQ-fcaZbLPLpHyAVhg5ucLrXt3w8OLDtbhy5e9RyXL3s6o-dAF7XPl94hwEXYgoL9urEcIR6g5yBrI/s1600/vico-san-giovanni-maggiore.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjz2dHMbVbyWv2uELJvTK5dGLhxhSG6ihPhJ3IZjqKTN8TLuDeiHq9PcvwFn4G3QPQ-fcaZbLPLpHyAVhg5ucLrXt3w8OLDtbhy5e9RyXL3s6o-dAF7XPl94hwEXYgoL9urEcIR6g5yBrI/s1600/vico-san-giovanni-maggiore.jpg" /></a></div>
Sono passati quarant’anni dalla chiusura di questa millenaria e sfortunata Basilica. La chiusura ci fu a seguito del crollo del soffitto nel 1970 e di lì iniziarono i lavori di restauro e consolidamento che diedero alla luce l’impianto paleocristiano della chiesa, ma nel 1980, con il terremoto, si bloccarono i lavori che ricominciarono solo nel 1995.<br />
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La Basilica di San Giovanni Maggiore si trova nel Largo omonimo, nel cuore del centro storico di Napoli, e finalmente dopo i restauri verrà riaperta al pubblico con un recital di Moni Ovadia (“Oltre i confini, Ebrei e Zingari”, lunedì 23 gennaio 2012 ore 20:00, gratis fino ad esaurimento posti).<br />
Aggiornamento dell’articolo: 25/01/2012, ho caricato alla fine dell’articolo lo spettacolo tenutosi in chiesa in due parti. E’ una semplice registrazione dal vivo fatta con “strumenti di fortuna”, spero apprezzerete.<br />
La fondazione della basilica è da collocare intorno al 324, dopo che fu emanato l’editto di Costatino del 313 d.C. (concessione Imperiale della libertà di culto), anno suggerito da un’iscrizione rinvenuta su un architrave della chiesa e sembrerebbe essere stata voluta proprio dall’Imperatore in persona come ex voto per la figlia Costanza, salvatasi da un disastroso naufragio. (una leggenda?)<br />
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Vorrei riportare le bellissime parole del Celano sulla chiesa: “…Si può entrare poi nell’antica chiesa di San Giovanni, che è una delle quattro parocchie maggiori et è abbadiale. Questa ne’ tempi de’ gentili era tempio d’idoli maestosamente eretto dall’imperadore Adriano, e come vuole il nostro dottissimo Giordano che fusse stato dedicato ad Antinoo, di cui quell’imperadore pazzamente arse, e volle che doppo morte fusse qual nume adorato. La testa della statua di questo Antinoo, che in questo tempio ne stava, si vidde nel Palazzo del Conte di Madaloni, ma poi ne fu tolta. Per quello poi che si raccoglie da un antico manoscritto che in detta chiesa si conserva, l’imperador Costantino, trovandosi colla figliuola Costanza ne’ mari della Sicilia travagliati da una gran tempesta, fe’ voto al santo Precursor di Christo, se salvo giungeva in porto, di fabricare ad honor del detto santo una chiesa, e la figliuola di accrescere la spesa in honore di santa Lucia; furono per mezzo dell’intercessione di questi santi dal Signore Iddio esauditi. Approdarono nel porto di Napoli, e presso del porto medesimo, havendo fatto abolire gl’avvanzi del tempio già detto, vi fecer edificare la presente basilica, dotandola colla figliuola di molte rendite, e da Costanza li fu donata la reliquia dell’occhio della santa vergine e martire già detta. Vi fecero anco dipingere a musaico il Salvatore in atto di giudicare. Questo tempio poi per l’antichità più volte caduto, più volte è stato rifatto, et ultimamente col disegno del nostro Dionisio Lazari si è principiato a riedificare di nuovo, e nel cavar le fundamenta presso l’altare maggiore dalla parte dell’Epistola, si trovorno sotterra alcune stanze che havevano il pavimento lavorato a musaico, et in un’altra parte vi si trovarono molti quadroni di durissimi travertini, dallo che s’argomenta che la chiesa sia stata fabricata su le ruine d’antichi edificii. Coll’occasione delle restaurationi di detta chiesa si son perdute molte belle ed antiche memorie che in esse vi stavano. Vi si conserva sì nella cappella laterale della croce dalla parte dell’Evangelio (che detta veniva la Cappella degl’Aquarii) un quadro di marmo nel quale stanno incise queste parole, d’intorno ad un segno di croce, di questa forma.<br />
<br />
Dicono alcuni de’ nostri scrittori che questo segno stava su la sepoltura di Partenope, e si fundano su quelle parole: “Partenopem tege fauste”, e vogliono che vi sia stato posto da’ nostri primi christiani. Io non so con che ragione sia stato scritto, perché non so come potevano invocare il Creator del tutto a difendere e conservare l’ossa d’una gentile quale era Partenope, oltre che noi habbiamo dagl’antichi scrittori che il sepolcro di Partenope fusse stato collocato nel più alto della città, e questo era presso la chiesa di Santo Anello (come dissimo), essendone state trovate le vestigia. Habbiamo ancora per certissime historie, che qui fusse stato edificato il tempio da Adriano. Diciamo dunque, colla più probabile opinione, che questo fusse stato il segno della consecratione della chiesa fatta dal santo pontefice Silvestro, come si ha per antichissima traditione, e che il nome di Partenope era della città nostra, che si raccomandava alla protezzione di san Giovanni. Questo sì, in questa pietra, vi può cadere una curiosa riflessione, e si è che questa sia antichissima, ed in quei tempi che la lingua greca era naturale in Napoli, in modo che anco nello scrivere latino imitavano carattere greco e le ligature delle lettere che usavano i greci; e per maggiormente avverar questo si può riconoscer in un altro marmo antichissimo, che in detta chiesa si vede poco prima d’arrivare alla porta maggiore, che il carattere col quale scrivevano i puri latini sia d’altra forma, che però io l’ho fatto con ogni diligenza esemplare appunto come ne sta. Anco è da notarsi che tutte le lettere sono d’una sorte di metallo che dà al nero, fuor che A e N, che stanno nella sinistra della croce, che sono di finissimo oricalco che par d’oro. La croce si stima che anco fusse stata di metallo, per i buchi che vi s’osservano cupi di detta croce che la tenevano incastata, ma hora vi manca, ed il vano che vi è rimasto, è stato dorato per farla distinguere.<br />
In mezzo della chiesa, avvanti dell’altare maggiore, vi è una lapide di marmo colla memoria di Jano Anisio, gran letterato de’ suoi tempi, che vi fu sepolto. Presso della sacristia vedesi un gran tronco di colonna di porfido che mostra essere stata maravigliosa quando ella era intera. Nella nave maggiore dalla parte dell’Epistola vi è una tavola nella quale sta espressa la Vergine col Figliuolo in seno, deposto dalla croce con due angeli che lo sostengono, opera di Leonardo da Pistoja. Vi è anco una cappella di bianco marmo della famiglia Ravaschera, nella stessa nave dalla parte dell’Evangelio, opera di Giovanni da Nola. Avvanti la porta maggiore, dalla parte di dentro, si vede fisso in terra ruinato dal tempo un marmo con una memoria, nella quale chiaramente si legge Napoli essere stata republica e che godeva quell’honori e grandezze che haveva la republica di Roma, questa inscrittione; sta portata da tutti i scrittori della nostra patria, ed io qua la riporto, perché anco in queste mie notitie si possa leggere. Mi crepa però il cuore di dolore nel vedere che nella nostra città non vi sia patritio zelante dell’antichità della patria, che non raccogli questi pretiosi monumenti per farli conservare in un luogo decente come cose (per così dire) sacrosante, parlo di questi miserabili avvanzi dell’infiniti che son perduti.”<br />
(Carlo Celano, le Notitie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli per i signori forastieri date dal canonico Carlo Celano napoletano, divise in dieci giornate,[preso dalla Giornata IV] 1692; il grassetto è mio).<br />
Dal Celano apprendiamo almeno due cose: la prima è che anche all’epoca ci si lamentava della conservazione dei “pretiosi monumenti” e in seconda battuta scopriamo che la chiesa fu ampiamente rimaneggiata dopo pochissimo tempo prima per volere del vescovo di Napoli Vincenzo tra il 550 e il 560 e poi, nel 1685 si ebbero altre importanti trasformazioni, quando l’abate Giovanni Paolo Ginetti, affidò i lavori a Dionisio Lazzari.<br />
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http://ammazzandomasaniello.wordpress.com/2012/01/22/restituita-al-pubblico-la-basilica-di-san-giovanni-maggiore-di-napoli-sedici-secoli-di-storia/Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-30200732256106042612011-10-16T13:31:00.000-07:002014-12-01T15:26:47.584-08:00Napoli, ritrovate le spoglie di G.B. Vico Straordinaria scoperta ai Girolamini<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwlaFdEGE9AR_bfLxjSRlB0Llaena-NDaJNSiOTgWJ4NE4Do9jvj68cZXrQIPAp2IGUEImafys-yZOdXQk_LLfEXG8c42j0jyAwo274ZNhzNLbScWpJu0KX2iAKj0O2Fe3CmB5nkCf28I/s1600/20111012_vico1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwlaFdEGE9AR_bfLxjSRlB0Llaena-NDaJNSiOTgWJ4NE4Do9jvj68cZXrQIPAp2IGUEImafys-yZOdXQk_LLfEXG8c42j0jyAwo274ZNhzNLbScWpJu0KX2iAKj0O2Fe3CmB5nkCf28I/s1600/20111012_vico1.jpg" /></a></div>
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NAPOLI - L’uomo che supera il computer, la memoria storica che batte la memoria ram: la ricerca delle spoglie di Vico, per la quale erano stati utilizzati moderni sistemi di monitoraggio è arrivata a una svolta grazie alla testimonianza di un ottantenne che ha <br />
<a name='more'></a>ricordato i suoi studi di sessant’anni fa e ha spiegato «il corpo del filosofo è lì». <br />
Questa storia è iniziata la settimana scorsa, perciò per comprenderla bisogna riavvolgere il nastro e concedersi un flash back. <br />
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Ripercorrendo la strada già battuta da Benedetto Croce, il rettore del complesso dei Girolamini, don Sandro Marsano, ha deciso di riaprire la campagna di ricerca delle spoglie perdute di Giovanbattista Vico. È stato individuato un luogo all’interno della «cappella dei fanciulli» ed è stata costituita una squadra di ricerca composta da Fabio Sansiveri dell’Osservatorio Vesuviano (per gestire l’avveniristica termocamera), dal geologo Gianluca Minin, e dallo speleologo Luca Cuttita.<br />
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Alla partenza delle prime ricerche il nostro giornale ha dato notizia della novità e l’articolo ha avuto una vasta eco. È arrivato anche sulla scrivania di un architetto in pensione, Vincenzo Spada, che ha avuto un sussulto: quelle stesse ricerche lui le aveva condotte sessant’anni fa.<br />
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Qui termina il flash back e comincia la storia attuale. L’altro giorno Vincenzo Spada ha bussato al portone dei Girolamini: «Io so dove sono i resti di Giovanbattista Vico». E senza nemmeno entrare nella chiesa ha spiegato con precisione che si trovavano al di sotto del pavimento in una cripta sulla destra del portone grande.<br />
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Un particolare aveva colpito Vincenzo Spada quando era giovane architetto: «Ho letto antichi documenti secondo i quali Vico è stato sepolto con un saio addosso, mi è sempre sembrato strano perché non aveva mai preso i voti». Subito dopo aver salutato e ringraziato l’architetto Spada, il rettore dei Girolamini ha chiesto di andare a verificare. Nel luogo descritto dall’architetto c’è realmente una cripta; sollevata la botola si percorrono dieci scalini e si finisce in una camera quadrata dove ci sono gli antichi «scolatoi», e una sola bara. All’interno ci sono resti inceneriti di un corpo coperto da un saio.<br />
<br />
L’emozione è stata immensa, ma il rettore Marsano ha imposto a tutti di mantenere la calma: «Solo quando gli esami scientifici daranno certezze potremo dire che queste sono le spoglie di Giambattista Vico».<br />
<br />
E per far scattare immediatamente il progetto di approfondimento si è rivolto a Marielva Torino, docente di Archeoantropologia al Suor Orsola e appassionata ricercatrice di memorie storiche della città.<br />
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La professoressa ha iniziato il suo lavoro ieri mattina; accompagnata da don Sandro Marsano, e da una parte del gruppo di studio, si è calata nella cripta e ha effettuato un primo esame dei resti. Il primo sopralluogo, semplicemente «visivo» ha consentito di stabilire un primo punto: «Quello che a prima vista sembra un saio è invece una giacca di importante fattura. Ma la giacca è stata semplicemente appoggiata sopra il corpo deposto nella bara che aveva indosso altre vesti, forse un saio».<br />
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La prima ipotesi avanzata è che sul corpo di Vico coperto dalla veste francescana sia stata appoggiata la sua giacca da professore universitario. Ma si tratta, per adesso, di una banale supposizione. Solo esami specifici potranno dare certezze: si cercherà, soprattutto, di individuare parti dei resti dalle quali estrarre il Dna. Se si riuscirà a recuperare il prezioso «codice», si potrà tentare di compararlo con il dna prelevato da oggetti personali appartenuti al filosofo e si arriverà a una determinazione certa.<br />
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Durante il sopralluogo della professoressa Torino, ai Girolamini è tornato l’architetto Spada. Ha visto la botola, avrebbe voluto entrare per vedere di persona ma non è stato possibile: «Sono certo che sia lui - ha detto con emozione - c’era tensione dopo la sua morte: professori universitari e adepti della congrega alla quale era iscritto si contendevano la sua sepoltura. C’era il timore che il corpo potesse essere trafugato, così venne spostato dal luogo nel quale venne deposto inizialmente, dove c’è ancora la lapide di marmo. È occultato qui. Senza un segno, senza un nome, per consentirgli di riposare in pace».<br />
di Paolo Barbuto<br />
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=166177&sez=LASTORIACentro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-62870131279633305612011-06-28T14:02:00.001-07:002014-12-01T15:27:00.900-08:00Scoperto nelle catacombe di S. Gennaro affresco rarissimo: S.Paolo del VI secolo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeObkKzFq_Zu1CyfeyJB2E8qudC7kWQGdFe63MRQGsijMq4b0MopfL5N-4dUFnWtHT_Tezbw_HPBK1dPlYJf4YwhH0T-PlGFkY5KuKRSeLGRU8uj471zt6OSDG2Wegp9uw3MLeSxKTaYk/s1600/20110628_catacomb1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeObkKzFq_Zu1CyfeyJB2E8qudC7kWQGdFe63MRQGsijMq4b0MopfL5N-4dUFnWtHT_Tezbw_HPBK1dPlYJf4YwhH0T-PlGFkY5KuKRSeLGRU8uj471zt6OSDG2Wegp9uw3MLeSxKTaYk/s1600/20110628_catacomb1.jpg" /></a></div>
Un affresco del VI secolo raffigurante San Paolo? E' stato scoperto nelle catacombe di San Gennaro a Napoli dalla Pontificia Commissione di Arte Sacra. Lo annuncia l'Osservatore romano, definendo "sensazionale" la scoperta. «Il restauro di un arcosolio - riferisce il giornale <br />
<a name='more'></a>vaticano - ha rivelato una grande figura di San Paolo che si rivolge e acclama verso una defunta. L'immagine, riconducibile ai primi anni del VI secolo, si propone come una delle figure più intense e ieratiche della tarda antichità?».<br />
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«Ci auguriamo che siano in tanti, turisti e cittadini, a venire magari già da domani ad ammirare lo straordinario affresco di San Paolo, accarezzato da mesi dai nostri giovani restauratori».<br />
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Così don Antonio Loffredo, responsabile del sito partenopeo dove è avvenuta la scoperta. «Abbiamo dato fiducia ai giovani e i giovani hanno risposto - aggiunge il sacerdote - grazie ai cardinali Sepe e Ravasi che hanno voluto questo progetto pilota, grazie ai privati che ci stanno sostenendo per il restauro di questi splendidi affreschi».<br />
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Il sacerdote sottolinea come da qualche mese le cooperative sociali di giovani del quartiere Sanità gestiscano con passione ed amore le famose catacombe, e ricorda con emozione quando la giovane restauratrice Romana Albini si è trovata dinanzi all'ormai famoso San Paolo del VI secolo, affiorato su un arcosolio della parte superiore, la più recente delle catacombe napoletane, mentre si svelava dinanzi ai suoi occhi quella che è già stata definita «una delle figure più intense e ieratiche della tarda antichità».<br />
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Il restauro delle catacombe è una bella storia che potrebbe costutuire un esempio nel recupero dei beni culturali di una città come Napoli, che si interroga ancora sulle modalità di recupero del suo straordinario centro storico, dichiarato patrimonio dell' Umanità dall' Unesco.<br />
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È inserito infatti in una campagna di adozione e restauri chiamata 'teniamo in vita il Passato' che vede protagonista gli abitanti del rione Sanità in collegamento ideale con il Giubileo di Napoli voluto dal Cardinale Crescenzio Sepe.<br />
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Un contributo alla realizzazione dei restauri è stato dato dall' ex procuratore della Repubblica di Napoli Vincenzo Galgano, «e tanto hanno fatto anche gli straordinari giovani dell'Unione Industriale e dell'Acen di Napoli - tiene a dire Loffredo - e di altre associazioni professionali».<br />
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«Affidare i restauri ai giovani, sempre sotto il controllo della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, è stata la mossa vincente. Questo il messaggio più forte che voglio sottolineare in questo giorno di festa», sottolinea il sacerdote. E ricorda l'impegno dei ragazzi delle Onlus, le visite serali affollate, le mostre.<br />
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«Intanto sono ultimati anche i lavori di consolidamento realizzati con i fondi regionali - aggiunge - ora aspettiamo solo i turisti».Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-56289594984453720302010-12-12T05:21:00.000-08:002014-12-01T15:32:51.725-08:00Complesso Monastico e Chiostro di San Gregorio Armeno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf5POsT0TG0sxh9O7g7FCubePyKKekdvewIeTE7CcBGNQfO4KhRLbFR7MYTvSNqsxkgLR2kCf_KAsYptw5rQiadxbFlLRD3AQmuTU9A5hIg5iiF6WimusGd7FAtT4rLW8_PKoTewYIfmA/s1600/sangregorioarmeno1.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf5POsT0TG0sxh9O7g7FCubePyKKekdvewIeTE7CcBGNQfO4KhRLbFR7MYTvSNqsxkgLR2kCf_KAsYptw5rQiadxbFlLRD3AQmuTU9A5hIg5iiF6WimusGd7FAtT4rLW8_PKoTewYIfmA/s200/sangregorioarmeno1.jpg" height="111" width="200" /></a></div>
Il complesso monastico, situato su uno dei cardini dell’antico tracciato greco-romano, è un gioiello dell’architettura barocca napoletana. Fondato nell’VIII sec. dalle monache di S. Basilio fuggite dall’Oriente con le spoglie di San Gregorio, il monastero fu unito mediante un cavalcavia a quello di S. Pantaleone (sec. VIII). Nel 1572-77 l’arch. V. <br />
<a name='more'></a>della Monica rifece il convento; la chiesa venne ancora ricostruita su progetto di G.B. Cavagna (1574-80). La facciata presenta nella parte inf. una cancellata con 3 arcate a bugne di piperno ed in quella sup. 4 lesene tuscaniche alternate a finestroni che illuminano il coro. Dal vestibolo si accede al magnifico chiostro di Della Monica (1580), che concepì questo spazio in funzione prettamente paesaggistica. Al centro, fra le piante di agrumi, una fontana marmorea e le statue di Cristo e della Samaritana (1733) del Bottigliero. L’interno conserva l’impianto cinquecentesco, nel quale è inserita la fastosa decorazione barocca: un’unica navata rettangolare con cappelle laterali ed abside a terminazione piatta. Lascia esterrefatti la grandiosità decorativa dell’insieme arricchita dallo strepitoso soffitto intagliato e dorato.<br />
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Napoli<br />
Via San Gregorio Armeno, 1<br />
+39 081 5520186<br />
+39 081 5517076<br />
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Note<br />
Apertura: LU-VE 9,00-12,00; SA-DO 9,00-13,00 Chiostro: tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.00<br />
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http://www.turismoregionecampania.it/beniculturali.cfm?s=5&Menu_ID=205&Sub_ID=210&Info_ID=4157Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-63607535467847194892010-12-05T03:09:00.000-08:002014-12-01T15:33:01.683-08:00"Le dieci meraviglie del tesoro di San Gennaro" Opera editoriale per valorizzare il territorio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1l8-kT8d2TGh4fZM80DIskmjD-QMDv9Pp_5cDlpjfguIC2hwQY2rl5AtpW361oVIr26ojd0BJqD3Bc4eck6XFhUWHPDRmxfH3QnG_8vFTfXTlJwfv9FqmT-Xdu9YYewmmTLeBlNTVq6g/s1600/Museo.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1l8-kT8d2TGh4fZM80DIskmjD-QMDv9Pp_5cDlpjfguIC2hwQY2rl5AtpW361oVIr26ojd0BJqD3Bc4eck6XFhUWHPDRmxfH3QnG_8vFTfXTlJwfv9FqmT-Xdu9YYewmmTLeBlNTVq6g/s1600/Museo.png" /></a></div>
La presentazione dell’opera editoriale "Le dieci meraviglie del Tesoro di San Gennaro", edito dal Poligrafico dello Stato, rappresenta l’inizio di un programma triennale che, partendo proprio da San Gennaro e dall’immenso e unico patrimonio artistico e culturale donato al Santo Protettore esposto nel Museo, promuova, valorizzi e riqualifichi il <br />
<a name='more'></a>territorio. Lo stretto legame con Napoli e la sua autonomia di gestione sulla città - sanciti da quattro bolle papali nell’arco di due secoli e dal riconoscimento ufficiale della Repubblica italiana del 1948 – fanno di San Gennaro non solo un patrimonio inestimabile per la gente napoletana ma anche una figura di grande rilievo nel difficile percorso verso la rinascita di Napoli. Lo speciale annullo postale che avverrà in occasione della presentazione dell’opera editoriale curata da Paolo Jorio e Franco Recanatesi rappresenta non solo un evento simbolico, ma ribadisce il posizionamento del Museo del Tesoro di San Gennaro rispetto alla città. Il primo grande evento sarà una mostra dal titolo "Le Pietre della devozione, le meraviglie del Tesoro di San Gennaro" che coinvolgerà il territorio attraverso l’esposizione di parte del Tesoro in altre strutture. In tal modo da aprile a giugno 2011 parte del Centro Storico di Napoli offrirà ai visitatori un percorso unico attraverso i sette secoli della storia di San Gennaro. Il Museo del Tesoro di San Gennaro sta coinvolgendo nel suo progetto partners qualificati come il CNR, per la realizzazione di esposizioni virtuali e sul web, e una rete di imprenditori e aziende di primissimo piano, come il gruppo editoriale Il Denaro, media partner del Museo. Il prologo avrà inizio già dalla prossima settimana con una serie di eventi volti ad animare il territorio secondo il seguente calendario. 7 dicembre - “Una notte al Museo del tesoro” - Apertura straordinaria promossa dal Museo che si protrarrà sino alle 24,00. 9 dicembre – Festeggiamenti per il settimo anniversario del Museo, inaugurato il 9 dicembre del 2003, con la cerimonia di apposizione di una targa commemorativa in ricordo dell’orafo Matteo Treglia nella Piazzetta del Borgo degli Orefici a Napoli in ricordo di uno dei più grandi artisti napoletani, autore tra l’altro della famosa mitra gemmata realizzata per il busto di San Gennaro e considerata una delle opere più preziose al mondo. Dopo la cerimonia sarà inaugurata una esposizione dedicata a Cosimo Fanzago. Bozzetti originali e progetti del famoso scultore architetto, da sempre custoditi ma mai esposti nell’Archivio della Cappella del Tesoro, saranno finalmente visibili al pubblico; in mostra anche fotografie che riguardano la Guglia di San Gennaro, realizzata in piazza Riardo Sforza dai rappresentanti dei sedili della città in ringraziamento al Patrono di Napoli per lo scampato pericolo dopo la violenta eruzione del Vesuvio del 16 dicembre 1631. Per festeggiare il compleanno, inoltre, i visitatori riceveranno in omaggio un originale calendario di San Gennaro composto da 12 cartoncini segnalibro. 16 dicembre – Dalle ore 9,00, esposizione delle ampolle del Sangue di San Gennaro, terza data dell’anno in cui si celebra la “cerimonia della liquefazione del sangue” in ricordo della processione con la quale i napoletani nel 1631 portarono il busto e le ampolle del sangue del Santo Protettore al Ponte della Maddalena per arrestare la lava che stava minacciando la città. Miracolosamente, il sangue si sciolse e la lava si fermò. Nel pomeriggio alle ore 18,00, evento musicale nella Cappella del Tesoro di San Gennaro. - 24, 25, 26, 31 dicembre, 1 gennaio - Come ogni anno, il Museo rimarrà aperto dalle 9,00 alle 19,00. Per la presentazione del libro “Le dieci meraviglie di San Gennaro”, si ringraziano: Gala Eventi, l’attore Lello Radice e i musicisti Gianluca Falasca e Aniello Palomba Nel dvd allegato troverete le immagini delle 10 meraviglie con alcune note storico/aneddotiche. <br />
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http://www.bigol.net/index.php?p=articolo&value=69266Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-50406828406596127152010-10-08T08:06:00.000-07:002010-10-08T08:06:20.797-07:00CENTRO STORICO, UNA DOMANDA ALL'AMBASCIATORE CARUSO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGRC6Hh49N3xyJiRJrTVfXr_ocLeyNphtdk83p4OjBcTWO1fmkJhtxKSVtLA18aeqDUtAbXnV4Fen_Wz-tE0B_cugipmfI1qswMvEYibybqBMNu9iRDMDDy06aSZxyAXLrqJcAeLGgpeU/s1600/unesco.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGRC6Hh49N3xyJiRJrTVfXr_ocLeyNphtdk83p4OjBcTWO1fmkJhtxKSVtLA18aeqDUtAbXnV4Fen_Wz-tE0B_cugipmfI1qswMvEYibybqBMNu9iRDMDDy06aSZxyAXLrqJcAeLGgpeU/s1600/unesco.jpg" /></a></div><div style="text-align: justify;">A conclusione di una sequenza di sollecitazioni inviate da più parti e pubblicate in più sedi giornalistiche, sul ritardo della pubblica amministrazione nei confronti della redazione del piano di gestione del centro storico di Napoli - sollecitazioni sfociate anche nell'iniziativa di un sit-in presso gli uffici municipali da parte di alcune associazioni cittadine - l'ambasciatore Caruso, in qualità di affidatario dei rapporti con l'Unesco da parte del Comune, <br />
<a name='more'></a>svela finalmente parte del processo in corso, riassumendo le varie tappe che si sarebbero succedute - ma delle quali i cittadini erano finora pressoché all'oscuro - e conclude assicurando che il termine concesso dall'Unesco al febbraio del 2011 sarà rispettato. Tuttavia la sua lettera colpisce per le modalità della comunicazione, oltre che per la carenza dei contenuti. Mentre infatti su di una questione di tale rilievo sarebbe stato necessario allestire un ufficio regolarmente informato dello stato dei lavori, soprattutto in presenza di ben tre enti pubblici coinvolti (Comune, Curia e Università), nessuno dei tre lo ha ritenuto necessario, perpetuando così la regola cara all'amministrazione pubblica, che consiste nel noto adagio del "lasciateci lavorare". La cosa è doppiamente negativa; non solo per l'implicito disprezzo della pubblica opinione che lascia intravedere, ma anche perché proprio la mancanza di una costante e tempestiva informazione gioverebbe alla pubblicizzazione e infine al consenso che occorre raccogliere attorno all'iniziativa. Quanto ai contenuti dell'informazione ricevuta, appare veramente singolare che non si riesca a conoscere nei nomi e nelle competenze il fantomatico gruppo di lavoro di nove persone cui - secondo una procedura altrettanto misteriosa- sarebbe stato conferito il compito gravoso di cui accenna l'ambasciatore Caruso. Ciò è tanto più grave, in quanto a tale oscura procedura avrebbe dato il proprio consenso anche l'Unesco, cioè l'organismo che ebbe a stigmatizzare - attraverso la lunga relazione dei propri rappresentanti Urland e Rossler - proprio la mancanza di relazioni tra l'elaborazione del Dos e i portatori di interessi locali, gli stakeholders, di cui si parla a lungo in quel documento, raccomandando invece un diverso processo di lavoro che li coinvolgesse. Anzi, l'Unesco sarebbe stato l'organismo che ha "reclutato" gli esperti per conto del Comune di Napoli. Ora, non abbiamo dubbi che il lavoro della redazione di un piano di gestione sia cosa alquanto complessa, se per poco si vuole dare un senso concreto e operativo a tale documento tecnico-amministrativo. Così come siamo peraltro altrettanto certi che i termini di tempo concessi, affinché il risultato sia un prodotto di qualità, difficilmente potranno essere rispettati. Ma ciò che non si comprende è perché mai l'Unesco, che aveva dato quel termine ultimativo, sia poi l'organismo che si dispone a garantirne il rispetto; è un organo di controllo, oppure un organo di elaborazione? La novità procedurale sbandierata come tale dall'ambasciatore Caruso è in questo senso piuttosto equivoca. E a questo punto ancora più incomprensibile appare l'aver tenuta finora segreta non solo la composizione della cosiddetta "cabina di regia", ma anche quella dell'intera compagine del gruppo di esperti, che - a meno di clamorose sorprese - vedrebbe coinvolti, in luogo di alcuni dei numerosi conoscitori locali della problematica del centro storico, non precisate competenze estranee. Viene da chiedersi: ma l'Università ha accettato senza obiezioni tale procedura? O invece l'affidamento del lavoro è stato compiuto proprio servendosi delle competenze presenti in quell'ente? E per quale motivo l'ambasciatore Caruso indica solo il numero degli esperti e non i nomi, e nulla dice delle modalità seguite per l'affidamento del compito? Forse l'avere affidato per convenzione la cosa direttamente all'Unesco lo esime dal fornire ulteriori spiegazioni? Vogliamo sperare che con un successivo comunicato egli voglia farlo, così da rispondere più compiutamente alla legittima aspettativa d'informazione che l'opinione pubblica attende.</div><br />
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http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/07/centro-storico-una-domanda-allambasciatore-caruso.htmlCentro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-70548891070845283782010-10-02T04:19:00.000-07:002010-10-02T04:19:58.974-07:00VISITE A CARMINIELLO AI MANNESI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHUwFkM_00sjQkyRjBL94WLQYcuH2cUhY5JKJ2vnMvEIvJ2RP2ZQ9qgQaoEtahvw1KTlBURkmvcnM5ytTLFekxQD1jVqhgi5Sg8NNmsE79Wia9UvjH1v9NUL8betD-RY7d3E521PnMC1g/s1600/CARMINIELLO_AI_MANNESI.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHUwFkM_00sjQkyRjBL94WLQYcuH2cUhY5JKJ2vnMvEIvJ2RP2ZQ9qgQaoEtahvw1KTlBURkmvcnM5ytTLFekxQD1jVqhgi5Sg8NNmsE79Wia9UvjH1v9NUL8betD-RY7d3E521PnMC1g/s200/CARMINIELLO_AI_MANNESI.jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">La Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei procederà all'apertura straordinaria dell'area archeologica localizzata nel centro storico di Napoli all'incrocio fra Via Carminiello ai Mannesi e Via Duomo.</div><div style="text-align: justify;">Nell'area ricade un isolato dell'antica Neapolis con annessi ambienti termali, collocabile cronologicamente fra la fine del I sec. a.C. ed il II sec. </div><a name='more'></a>d.C.. Le strutture a carattere monumentale ed articolate su più livelli sono venute in luce a seguito dei bombardamenti dell'ultimo conflitto bellico e sono fra le poche visibili a cielo aperto nell'ambito del centro storico di Napoli.<br />
<div style="text-align: justify;">Le visite a cura della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, saranno condotte con il supporto del Gruppo Archeologico Napoletano dall'1/10 al 3/10/2010, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 (ultima visita ore 13.00).</div><div style="text-align: justify;">Esse, per gruppi sino ad un massimo di 25 persone, possono essere prenotate presso gli Uffici della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei (Ufficio Scavi Napoli - tel. 081/440942 </div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/13131 </div>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-21610323327364190632010-09-29T07:26:00.000-07:002010-09-29T07:27:23.712-07:00Via San Gregorio Armeno<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpcpgmQXKxojNFbnHegu9M1gsAfI0BeF6dfQnPRdsfvdy2kq6R-bvD4Jt8mytm3-ymGD0rZi2G73oxsH4pg_rWipn-NSfeeO6h6A-e0y2E1XcMtOmzdLf-OBtTTIBLNQszPj-YK-pT2uI/s1600/na_via_S_Gregorio_Armeno.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpcpgmQXKxojNFbnHegu9M1gsAfI0BeF6dfQnPRdsfvdy2kq6R-bvD4Jt8mytm3-ymGD0rZi2G73oxsH4pg_rWipn-NSfeeO6h6A-e0y2E1XcMtOmzdLf-OBtTTIBLNQszPj-YK-pT2uI/s200/na_via_S_Gregorio_Armeno.JPG" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">Via San Gregorio Armeno è una strada del centro storico di Napoli, celebre turisticamente per le botteghe artigiane di presepi.</div><div style="text-align: justify;">La strada è antichissima e risale alla dominazione romana. Fungeva all'epoca da collegamento di due decumani, il Decumano Medio (attuale via dei Tribunali) e il Decumano Inferiore (odierna via San Biagio dei <br />
<a name='more'></a>Librai), congiunti perpendicolarmente proprio da questa strada. Sembra che la tradizione presepiale abbia un'origine remota: nella strada in epoca classica esisteva un tempio dedicato a Cerere, alla quale i cittadini offrivano come ex voto delle piccole statuine di terracotta, fabbricate nelle botteghe vicine [1]. La nascita del presepe napoletano è naturalmente molto più tarda e risale alla fine del Settecento.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Oggi via San Gregorio Armeno è nota in tutto il mondo come il centro espositivo delle botteghe artiginali qui ubicate che ormai tutto l'anno realizzano statuine per i presepi, sia canoniche che originali (solitamente ogni anno gli artigiani più eccentrici realizzano statuine con fattezze di personaggi di stringente attualità, da Diego Armando Maradona a Silvio Berlusconi passando per Osama bin Laden). Le esposizioni vere e proprie cominciano nel periodo attorno alle festività natalizie, solitamente dagli inizi di novembre al 6 gennaio.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">La strada in epoca più antica era chiamata plaeta nostriana in quanto il XV vescovo di Napoli, San Nostriano, vi fece costruire terme per i poveri[2]. Nella strada sorge la storica Chiesa di San Gregorio Armeno, fondata attorno al 930 sulle fondamenta dell'antico tempio di Cerere. Solo nel 1205 la chiesa viene intitolata al santo omonimo.</div><br />
http://it.wikipedia.org/wiki/Via_San_Gregorio_ArmenoCentro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-64337646018208591442010-09-25T10:16:00.000-07:002010-09-25T10:17:04.478-07:00Il Duomo di Napoli<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxfhXx7gTb7e2w1C4CoUopWSVQDnuQsbsCXHhrEVMB-uQGfSTn9z4b1VoeZeJ7zQkNtVnqMKteWpfBj-7HD5IXExBum4PCIj9rI4DNyMjZVSdsLuAGBj-_m4lyv2tXg1N8NJIzdscSgsk/s1600/Duomo+di+Napoli.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxfhXx7gTb7e2w1C4CoUopWSVQDnuQsbsCXHhrEVMB-uQGfSTn9z4b1VoeZeJ7zQkNtVnqMKteWpfBj-7HD5IXExBum4PCIj9rI4DNyMjZVSdsLuAGBj-_m4lyv2tXg1N8NJIzdscSgsk/s200/Duomo+di+Napoli.jpg" width="171" /></a></div><div style="text-align: justify;">Il Duomo di Napoli, detto anche Duomo di San Gennaro o Duomo di Santa Maria Assunta è la cattedrale della diocesi di Napoli. È tra le più grandi basiliche della città; inoltre, ospita il battistero più antico d'occidente (Battistero di San Giovanni in Fonte). Il tempio sorge lungo il lato est di via Duomo, in una piazzetta contornata da portici.</div><div style="text-align: justify;">Nel XIII secolo fu iniziata la costruzione dell'edificio inglobando le precedenti strutture paleocristiane del Battistero di San Giovanni in Fonte e della <br />
<a name='more'></a>Basilica di Santa Restituta; per la progettazione e costruzione del complesso vennero chiamati architetti di estrazione francese su volontà del sovrano Carlo II di Napoli. Il secolo successivo fu un periodo difficile, sia per la peste che per i terremoti che afflissero la città: infatti, durante un terremoto del 1349, crollarono il campanile e la facciata e successivamente, agli inizi del XV secolo, venne innalzata la nuova facciata gotica. Tuttavia, a metà del secolo, un altro terremoto danneggiò gravemente la cattedrale, facendo crollare alcune parti della navata, che in seguito fu però ricostruita.</div><div style="text-align: justify;">Tra il Quattrocento e l'Ottocento il duomo venne notevolemente abbellito. Tra il 1497 e il 1508 fu realizzata la Cappella del Succorpo, con decorazioni di Tommaso Malvito; dopo un secolo Francesco Grimaldi innalzò, di fronte alla Basilica di Santa Restituta, la Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro in seguito al voto fatto dai partenopei al santo durante la pestilenza del 1526; nel 1621 il tetto a capriate venne coperto da un cassettonato in legno. Nel 1688 e nel 1732 furono ricostruite le parti piu danneggiate dai terremoti: al 1688 si attestano gli interventi barocchi che caratterizzarono notevolmente le cappelle con sgargianti decorzioni marmoree e in stucco, mentre nel 1732 vennero ricostruiti l'abside ed i transetti. Nel 1788, un ulteriore restauro apportò modifiche sulla navata, realizzando una specie di revaival gotico con influssi settecenteschi. Per esigenze estetiche fu quindi bandito un concorso per la facciata, che fu realizzata in un pregevole neogotico dal vincitore del concorso Enrico Alvin.</div><div style="text-align: justify;">Il Duomo di Napoli è composto anche da numerose cappelle che testimoniano i vari passaggi di arte e architettura napoletana nel corso dei secoli. Le cappelle più grandi sono: il Succorpo, il Tesoro di San Gennaro e Santa Restituta, mentre il resto sono semplici spazi aperti nelle due navate.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><a href="http://www.fotoeweb.it/sorrentina/Napoli%20Duomo%20San%20Gennaro.htm%20">http://www.fotoeweb.it/sorrentina/Napoli%20Duomo%20San%20Gennaro.htm </a></div>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-22171764306456701772010-09-25T10:11:00.000-07:002010-09-25T10:12:33.751-07:00Il Museo del Tesoro di San Gennaro<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOYJ6QGFP9jR8uYCDwGadeAqUFq9AKd3Bf-AOkmssp3p_brrFrQQ8MzHYMemR3U_mJ_6bOrSGtYh_KuhBcoEoS0s9aLthKSwJa_Mo3LFdx_3N2kbHky1PPuAeehHTiladdxpJ0tdy9LbM/s1600/san+gennaro.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOYJ6QGFP9jR8uYCDwGadeAqUFq9AKd3Bf-AOkmssp3p_brrFrQQ8MzHYMemR3U_mJ_6bOrSGtYh_KuhBcoEoS0s9aLthKSwJa_Mo3LFdx_3N2kbHky1PPuAeehHTiladdxpJ0tdy9LbM/s200/san+gennaro.jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">Il Museo del tesoro di San Gennaro a Napoli, pur esponendo opere e testimonianze della grande civiltà di un popolo millenario è un museo giovane. E’ stato inaugurato grazie anche al contributo dei fondi della Comunità europea Polis Musea, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici, la Soprintendenza Beni Artistici e Storici e la cui realizzazione e gestione è stata affidata alla Pg Video srl di <br />
<a name='more'></a>Napoli, ha già al suo attivo un interesse internazionale ed un affluenza record.</div><div style="text-align: justify;">Si tratta di un Polo Museale di altissimo valore storico artistico, culturale e spirituale dedicato alle straordinarie opere appartenenti al Tesoro di San Gennaro, sinora mai esposte ed alla bellissima Sacrestia con gli affreschi, tra gli altri, di Luca Giordano ed i dipinti del Domenichino e di Massimo Stanzione. Antichi documenti, oggetti preziosi, argenti, gioielli, dipinti di inestimabile valore, facenti parte del Tesoro di San Gennaro che, nel corso dei secoli, sovrani, papi, uomini illustri o persone comuni hanno donato per devozione al Santo, hanno trovato e troveranno in questa sede una propria collocazione e soprattutto consentono, in varie fasi, l'allestimento di mostre tematiche, seguendo un percorso logico raro e straordinario.</div><div style="text-align: justify;">L' esposizione riguarda “Gli Argenti”, una collezione unica al mondo che va dal 1305 sino ai giorni nostri e che, grazie all'opera della Deputazione della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, è giunta intatta a noi non subendo alcuna spoliazione per finanziare guerre e nessun furto.</div><div style="text-align: justify;">Una collezione che, a parte un solo capolavoro di scuola provenzale, è tutta opera dei grandi artigiani di scuola napoletana e testimonia l'abilità, la maestria la straordinaria capacità degli argentieri Napoletani, tramandata nei secoli.</div><div style="text-align: justify;">Il percorso museale è accompagnato da un itinerario sonoro che parte, nella prima sezione, dalle voci dei vicoli di Napoli, a sottolineare la forte appartenenza e aderenza con le radici della città, per poi articolarsi in una preghiera a San Gennaro nella sezione in cui sono esposti i busti d'argento dei compatroni che accompagnavano la processione di San Gennaro e, nella terza sezione, dove è esposto il reliquario del sangue donato nel 1305 da Carlo d'Angiò e che ancora oggi trasporta le ampolle del sangue in processione, è il canto evocativo delle parenti di San Gennaro a raccontarci il miracolo della liquefazione. Nella quarta sezione, invece, sono protagonisti i canti antichi sacri del ‘600. Al secondo piano si accede alle Sacrestie, mai aperte al pubblico per quattro secoli e che oggi, grazie al museo è possibile ammirare in tutta la loro straordinaria bellezza con i marmi pregiati, i dipinti di Massimo Satanzione, di Dominichino, di Luca Giordano. Nelle nuove sale del terzo piano, allestite per l’occasione, sono esposti i leggendari gioielli: le undici straordinarie meraviglie del Tesoro dedicato al Santo protettore di Napoli (a detta degli esperti una delle collezioni più ricche del mondo assieme alla Corona d’Inghilterra e al Tesoro dello zar di Russia) che si aggiungono all’ esposizione permanente degli argenti del Museo del Tesoro di San Gennaro. L’allestimento della mostra è un vero e proprio viaggio nel tempo tra le bellezze e le radici di Napoli, tra i vicoli e i colori dei mercati, tra i volti degli emigranti e quelli del popolo in attesa del miracolo, tra la processioni di New York e quella di Napoli, con sonorizzazioni, immagini, voci, emozioni, che si rincorrono tra le sale dove emergono dal buio solo le luci splendenti dei gioielli più preziosi del mondo.. Centocinquanta audioguide in italiano, tedesco, inglese, francese e spagnolo, comprese nel costo del biglietto, oltre al supporto delle hostess, sono in grado di offrire una puntuale e precisa spiegazione del percorso museale. Adiacente al Museo è, ovviamente la Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, gioiello universale del barocco.</div><div style="text-align: justify;">Il Museo del tesoro di San Gennaro ha inoltre stipulato una serie di convenzioni con le quali, acquistando un biglietto unico integrato , è possibile visitare anche la Quadreria del Pio Monte di Misericordia, gli Scavi archeologici del Duomo, la basilica di Santa Restituta e l'abside angioino del Duomo e usufruire delle audioguide all'interno della Real Cappella del Tesoro.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Sette Secoli d’argento</div><div style="text-align: justify;">di Paolo Jorio</div><div style="text-align: justify;">Direttore del Museo del Tesoro di San Gennaro</div><div style="text-align: justify;">Invenzione, devozione popolare, religiosità, spettacolarità, tutto questo e altro racchiude la prima mostra tematica del Museo del Tesoro di San Gennaro dedicata agli Argenti. Un percorso di splendori lungo sette secoli che oggi è possibile ammirare intatto grazie all’opera meritoria della Deputazione. Molti degli oggetti esposti, infatti, sono stati salvati e preservati dai continui saccheggi ed espropri dell’epoca, riuscendo a giungere sino a noi integri, testimoni di una storia esemplare di finissimo artigianato, forse unico al mondo, che parte dal XIII secolo.</div><div style="text-align: justify;">Gli argenti in mostra nel Museo del Tesoro di San Gennaro documentano, appunto, la straordinaria capacità di scultori e di argentieri napoletani che hanno saputo conciliare sapienza tecnica e creatività. Calici, pissidi, cestelli, candelabri, piatti, ostensori con i busti e le statue dei Santi Patroni e gli altri oggetti esposti, sono il frutto di un lavoro di squadra di maestri altamente qualificati nel proprio settore. Scultori, cesellatori saldatori, mettitori d’insieme (come erano chiamati gli assemblatori del tempo) hanno realizzato capolavori di rara bellezza.</div><div style="text-align: justify;">Gli argenti rappresentano una parte importante del cosiddetto Tesoro di San Gennaro, perché queste antiche manifatture erano in prevalenza sacre per il quotidiano uso liturgico e gran parte delle statue venivano realizzate per custodire le reliquie dei Santi, che soprattutto nel ‘600 ebbero molta importanza nella devozione popolare. Numerosi busti vennero quindi commissionati da confraternite, chiese e monasteri in onore dei loro patroni e poi affidati alla custodia della Cappella del Tesoro di San Gennaro dalla quale uscivano per essere portati in processione in occasione delle varie feste religiose. La bellezza artistica dei busti e delle statue dei santi patroni, soprattutto quelli dei secoli XVII e XVIII, vanno però al di là del solo dettato devozionale. Filippo Del Giudice, Carlo Schisano, Giovan Domenico Vinaccia, Lorenzo Vaccaro sono solo alcuni degli autori di questi capolavori esposti nella mostra che rappresentano un vanto dell’arte e dell’artigianato di Napoli, ma anche la testimonianza del culto e della devozione per San Gennaro.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">Orari:</div><div style="text-align: justify;">Aperto tutti i giorni dalle 9,00 alle 17,00</div><div style="text-align: justify;">Pasqua aperto dalle 9,00 -14,00</div><div style="text-align: justify;">Lunedì in Albis aperto dalle 9,00 alle 19,00</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">TEL. 081294980 0813723712 </div><div style="text-align: justify;">Intero Euro 6,00 p.p. </div><div style="text-align: justify;">Ridotto under 18, studenti, over 65 Euro 4,50 p.p. </div><div style="text-align: justify;">Arte Card -25% Euro 4,80 </div><div style="text-align: justify;">Gruppi (minimo 15 persone) Euro 4.50 (prenotazione e guida obbligatoria) </div><div style="text-align: justify;">Scolaresche Euro 3.50 </div><div style="text-align: justify;">Tutti i biglietti del museo sono comprensivi di audioguida multilingua fino a esuarimento</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">BIGLIETTO UNICO INTEGRATO </div><div style="text-align: justify;">I siti museali visitabili nelle diverse combinazioni di Biglietto Integrato sono i seguenti:</div><div style="text-align: justify;">Quadreria del Pio Monte della Misericordia</div><div style="text-align: justify;">Il Duomo con la Basilica di Santa Restituta</div><div style="text-align: justify;">Il Battistero e gli scavi archeologici (V sec.a.C. VII d.C. </div><div style="text-align: justify;">La Cupola e l'antico cortile del Duomo (solo per gruppi di minimo15 persone)</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">via Duomo 149 - 80132 Napoli</div><div style="text-align: justify;">Direzione e biglietteria:</div><div style="text-align: justify;">Telefono e Fax: 081 294980</div><div style="text-align: justify;">info@museosangennaro.com</div><div style="text-align: justify;">Info e prenot.: 081 3723712</div><div style="text-align: justify;">Fax: 081 3723730</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">COME RAGGIUNGERCI</div><div style="text-align: justify;">Il Museo del Tesoro di San Gennaro, con una propria entrata indipendente, è attiguo alla Basilica del Duomo di Napoli e alla Real Cappella del Tesoro ed è inserito in uno degli itinerari storici più antichi della Città partenopea.</div><div style="text-align: justify;">Sono molti, infatti, i modi per raggiungere il Polo Museale del Tesoro di San Gennaro:</div><div style="text-align: justify;">A PIEDI:</div><div style="text-align: justify;">Partendo da Piazza del Gesù, oltre a poter ammirare la Chiesa del Gesù Nuovo e il Monastero di Santa Chiara con il bellissimo Chiostro maiolicato, si può imboccare la famosa via Spaccanapoli, il Decumano inferiore che taglia in due la città dalla collina di San Martino sino al Castel Capuano. In questa stradina, interdetta alle auto, ci si può immergere nella storia e nelle radici di Napoli e dopo aver sorpassato Piazza San Domenico Maggiore e Via San Gregorio Armeno, la stradina dei pastori in terraccotta del presepe napoletano, si raggiunge Via Duomo e quindi la sede del Museo e della Real Cappella del Tesoro.</div><div style="text-align: justify;">Partendo invece da Port'Alba, a ridosso di Piazza Dante, si percorre via dei Tribunali, l'antico Decumano superiore greco e, dopo una piacevolissima passeggiata tra antichi portici e chiese storiche, alla fine dello straordinario percorso si sbuca a pochi metri dal piazzale del Duomo di Napoli.</div><div style="text-align: justify;">METRO':</div><div style="text-align: justify;">Con la linea 1 della Metropolitana si può giungere alla fermata “Cavour” o con la linea 2 alla fermata “Museo”, percorrere via Foria per pochi centinaia di metri e immettersi poi in via Duomo.</div><div style="text-align: justify;">AUTOBUS DI LINEA:</div><div style="text-align: justify;">Prendendo uno qualsiasi degli autobus di linea che fermano in Via Marina o al Corso Umberto all'altezza di Piazza Nicola Amore, salendo pervia Duomo in pochi minuti è possibile raggiungere facilmente il Museo del Tesoro di San Gennaro.</div><div style="text-align: justify;">IN AUTO:</div><div style="text-align: justify;">Proveniendo dall'autostrada Roma – Napoli A1 imboccare la tangenziale Est di Napoli direzione Pozzuoli ed uscire allo SVINCOLO DOGANELLA CAPODICHINO dopodiché raggiungere Via Don Bosco, Piazza Carlo III ed imboccare Via Foria sino a Via Duomo</div><div style="text-align: justify;">Proveniendo dall'Autostrada Salerno –Napoli imboccare la tangenziale Est di Napoli direzione Pozzuoli ed uscire allo SVINCOLO DOGANELLA CAPODICHINO dopodiché raggiungere Via Don Bosco, Piazza Carlo III ed imboccare Via Foria sino a Via Duomo</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">informazioni e fonte: <a href="http://www.museosangennaro.com/">http://www.museosangennaro.com/</a></div>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-31034454162997131762010-09-25T07:30:00.000-07:002010-09-25T07:30:25.882-07:00Teatro greco-romano di Napoli<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgScrYrMaaHqSNLQOeQT_wps-tEVXOA9uAL4l8LA8lYEE2EZxAXbQWcyecjliePLQEnvV4pUbrOR_LyKl-tcC5H3U66R3vDxIA5HyeUL86trX8nqtpmKLLMQ0NdlavUYK8KYHBoE6xxOj4/s1600/teatro-greco-romano.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="111" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgScrYrMaaHqSNLQOeQT_wps-tEVXOA9uAL4l8LA8lYEE2EZxAXbQWcyecjliePLQEnvV4pUbrOR_LyKl-tcC5H3U66R3vDxIA5HyeUL86trX8nqtpmKLLMQ0NdlavUYK8KYHBoE6xxOj4/s200/teatro-greco-romano.jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">Papino Stazio in una lettera alla moglie parlando di Napoli fa esplicito riferimento a due grandi teatri nella città, quello all'aperto e quello al coperto (odeion) ubicati nella parte superiore del Foro, alle spalle dell'area sacra del tempio dei Dioscuri. Oggi il teatro antico di Neapolis è quasi completamente inglobato in costruzioni moderne ed è riconoscibile <a name='more'></a>grazie all'andamento curvilineo di via dell'Anticaglia e di via Pisanelli. Sono state individuate tre diverse fasi edilizie: quella di età augustea (fondazioni e sostruzioni della cavea); quella della tarda età flavia (elevato e scena) e quella della fine del II sec. d.C. (consolidamento). Un poderoso muro in blocchi di tufo incorporato nelle strutture, ha fatto ipotizzare l'esistenza di una più antica costruzione forse il più antico teatro greco di Neapolis. All'età flavia risalgono alcuni frammenti di stucco e di lastre marmoree che testimoniano della ricca decorazione dell'edificio. Si racconta che lo stesso Nerone volle esibirsi qui, presentando le opere da lui composte nella città, l'unica rimasta di lingua e di cultura greca.</div><br />
<a href="http://www.turismoregionecampania.it/beniculturali.cfm?s=5&Menu_ID=200&Sub_ID=203&Info_ID=4363">http://www.turismoregionecampania.it/beniculturali.cfm?s=5&Menu_ID=200&Sub_ID=203&Info_ID=4363</a>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-67905810543498244382010-09-25T07:24:00.000-07:002010-09-25T07:25:34.113-07:00Area archeologica di San Lorenzo Maggiore. Napoli greco-romana<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMtVkfvXoGZs1EtHs78Si6Q5rKLPfCoLYBltly9STtO7DOX7QQRSC-wvZlv__5zMOHs6-ZSNrN0Nm2TFw1Yat_Bz_hGgnubbI-_n_YKLw8DOjoYxd8HETt5eRbX-RGBoT6FVmc95eBUFA/s1600/scavi+san+lorenzo.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="132" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMtVkfvXoGZs1EtHs78Si6Q5rKLPfCoLYBltly9STtO7DOX7QQRSC-wvZlv__5zMOHs6-ZSNrN0Nm2TFw1Yat_Bz_hGgnubbI-_n_YKLw8DOjoYxd8HETt5eRbX-RGBoT6FVmc95eBUFA/s200/scavi+san+lorenzo.JPG" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">La fase più antica dell’area archeologica di San Lorenzo Maggiore è rappresentata dall’agorà greca di V sec. a.C. In età romana sfruttando il pendio della collina, la piazza si estese su due livelli, a monte ed a valle di via Tribunali: la zona inferiore, destinata alle attività commerciali, e quella superiore riservata a funzioni politiche. <br />
<a name='more'></a>Tale sistemazione si data al I sec. d.C. e ricalca forse un’organizzazione più antica. Oggi è riconoscibile il macellum, costituito da uno spazio porticato rettangolare su cui si aprivano botteghe e da una zona interna scoperta e pavimentata a mosaico, al centro di quest'area era collocata una tholos, un edificio circolare destinato alla vendita degli alimenti. Nella zona inferiore sono visitabili piccole tabernae, una lavanderia, l'erario cittadino. Nel V secolo d.C., la zona venne colmata da strati di natura alluvionale. <br />
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<b><a href="http://www.turismoregionecampania.it/beniculturali.cfm?s=5&Menu_ID=200&Sub_ID=202&Info_ID=4365">http://www.turismoregionecampania.it/beniculturali.cfm?s=5&Menu_ID=200&Sub_ID=202&Info_ID=4365</a></b><br />
</div>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-34413163085875338252010-09-25T07:23:00.000-07:002010-09-25T07:23:09.000-07:00Chiesa di San Lorenzo Maggiore<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhph9NRzVdJFlRIGkBcyh1hE0DOiwBVSMUyCTp5jDBhGBay3PAtjUhV7hoXrloXU4992Qlc4OG3gIW7Z3RHxUxJmn1LEfS5ZJfXTHYhGy1q55iT3yMHAWsbPm-kPAc6YZZlHDePm4qh5tI/s1600/sanlorenzo.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhph9NRzVdJFlRIGkBcyh1hE0DOiwBVSMUyCTp5jDBhGBay3PAtjUhV7hoXrloXU4992Qlc4OG3gIW7Z3RHxUxJmn1LEfS5ZJfXTHYhGy1q55iT3yMHAWsbPm-kPAc6YZZlHDePm4qh5tI/s200/sanlorenzo.jpg" width="167" /></a></div><div style="text-align: justify;">Mirabile esempio di stratificazione architettonica, la chiesa napoletana di S. Lorenzo Maggiore, forse il luogo di culto piu' importante nel periodo medioevale, fu eretta nel corso del XIII e del XIV secolo, su un preesistente impianto del VI sec. d.C. e su resti di epoca romana. La parte absidale, iniziata in epoca angioina da maestranze francesi, fu continuata nel XIV secolo da architetti del luogo, che decisero di utilizzare per la navata antiche colonne. Rimaneggiato e consolidato in periodo barocco, l'edificio e' stato restituito <a name='more'></a>all'originario stile gotico grazie a recenti restauri, che hanno eliminato le ricche decorazioni dell'interno, lasciando invece intatta la facciata: questa, realizzata nel 1742 dall'architetto Ferdinando Sanfelice, conserva ancora il trecentesco portale marmoreo con gli originari battenti in legno. L'interno della chiesa, a croce latina, lascia cogliere in modo evidente la differenza architettonica tra la navata a capriate di legno, abbastanza lontana dai modelli transalpini, e l'abside di forma poligonale, con deambulatorio e cappelle laterali, concepita secondo lo stile gotico francese. Attraversando un maestoso arco trionfale, si giunge al transetto, nel cui pavimento e' messa in rilievo la pianta dell'edificio paleocristiano. Si segnalano, inoltre, la cappella Cacace, uno delle piu' eleganti e raffinate strutture del '600 napoletano, e la cappella di S. Antonio, nella quale sono custodite alcune tele di Mattia Preti. Dal chiostro dell'adiacente convento, o da una porta posta all'interno della chiesa, prima del transetto, si accede infine agli scavi che mostrano la stratificazione dell'abitato in eta' greco-romana e altomedioevale, con significativi resti di un macellum, il mercato cittadino, risalenti alla II meta' del I secolo a.C. <br />
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http://www2.esperia.it/pls/esperia/!makepage?ObjSrcID=6180&SelCod=6189&page=25#</div>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-17673862549417648312010-09-25T06:44:00.000-07:002010-09-25T06:44:35.193-07:00Cappella Sansevero: il Cristo velato.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwKdB16jkaskArk5YOtpoTHx6hhdim51zg15IkGhPNjeSv_m_38zvSmdhFpVa1Q9oWNQ8bpjcm5G9qBQ5seZ-Xr8KziK6WizKm7nT4Rq7G2AVhg43YOGsW5EGyYmegAuorYCJE2ulenI/s1600/cristovelato.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhuwKdB16jkaskArk5YOtpoTHx6hhdim51zg15IkGhPNjeSv_m_38zvSmdhFpVa1Q9oWNQ8bpjcm5G9qBQ5seZ-Xr8KziK6WizKm7nT4Rq7G2AVhg43YOGsW5EGyYmegAuorYCJE2ulenI/s200/cristovelato.jpg" width="154" /></a></div><div style="text-align: justify;">Giuseppe Sanmartino, 1753 - Posto al centro della navata della Cappella Sansevero, il Cristo velato è una delle opere più note e suggestive al mondo. Nelle intenzioni del committente, la statua doveva essere eseguita da Antonio Corradini, che per il principe aveva già scolpito la Pudicizia. Tuttavia, Corradini morì nel 1752 e fece in tempo a terminare solo un bozzetto in terracotta del Cristo, oggi conservato al Museo di San Martino.<br />
Fu così che Raimondo di Sangro incaricò un giovane artista napoletano, Giuseppe Sanmartino, <br />
<a name='more'></a>di realizzare “una statua di marmo scolpita a grandezza naturale, rappresentante Nostro Signore Gesù Cristo morto, coperto da un sudario trasparente realizzato dallo stesso blocco della statua”.<br />
Sanmartino tenne poco conto del precedente bozzetto dello scultore veneto. Come nella Pudicizia, anche nel Cristo velato l’originale messaggio stilistico è nel velo, ma i palpiti e i sentimenti tardo-barocchi di Sanmartino imprimono al sudario un movimento e una significazione molto distanti dai canoni corradiniani. La moderna sensibilità dell’artista scolpisce, scarnifica il corpo senza vita, che le morbide coltri raccolgono misericordiosamente, sul quale i tormentati, convulsi ritmi delle pieghe del velo incidono una sofferenza profonda, quasi che la pietosa copertura rendesse ancor più nude ed esposte le povere membra, ancor più inesorabili e precise le linee del corpo martoriato.<br />
La vena gonfia e ancora palpitante sulla fronte, le trafitture dei chiodi sui piedi e sulle mani sottili, il costato scavato e rilassato finalmente nella morte liberatrice sono il segno di una ricerca intensa che non dà spazio a preziosismi o a canoni di scuola, anche quando lo scultore “ricama” minuziosamente i bordi del sudario o si sofferma sugli strumenti della Passione posti ai piedi del Cristo. L’arte di Sanmartino si risolve qui in un’evocazione drammatica, che fa della sofferenza del Cristo il simbolo del destino e del riscatto dell’intera umanità.<br />
<b><a href="http://www.museosansevero.it/cappellasansevero/cristovelato.html">http://www.museosansevero.it/cappellasansevero/cristovelato.html</a></b></div>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-68713128524192563802010-09-25T06:39:00.000-07:002010-09-25T06:40:29.581-07:00La Cappella dei Capece Minutolo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYifXoPROccgSs9eXefl8uFhJJlonDlM9i0_xtUx8Sc65kY-VJQAzEeQFFXArDXIG7cU8gigtIEuFWvotYujscxSra8Bx-mhHysvKTaR809uIaU7e9bPsW8cPxv44CHNz2JFkTdiea8ZY/s1600/cap04.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYifXoPROccgSs9eXefl8uFhJJlonDlM9i0_xtUx8Sc65kY-VJQAzEeQFFXArDXIG7cU8gigtIEuFWvotYujscxSra8Bx-mhHysvKTaR809uIaU7e9bPsW8cPxv44CHNz2JFkTdiea8ZY/s200/cap04.jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">La Cappella dei Capece Minutolo, resa famosa dal Boccaccio con la novella "Andreuccio da Perugia" , è uno dei migliori esempi di architettura e decorazione gotica. Si apre sul fondo del transetto del Duomo di Napoli in prossimità dell’angolo destro dello stesso. Sulla parete di fondo è posto l'altare con la tomba del Cardinale Enrico Capece Minutolo (1389-1412), <br />
<a name='more'></a>La cupola, adorna di statuette e piramidi, presenta al centro lo stemma della famiglia ed è sostenuta da quattro colonne intagliate a bassorilievi. Queste a loro volta poggiano sui dorsi di quattro leoni. La cassa sepolcrale, sostenuta da tre piccole colonne a spirale e da due statue raffiguranti la Mansuetudine e la Carità, è adornata da una Natività affiancata da un lato da Santa Anastasia e da San Girolamo in atto di porre la mano sul capo dell’inginocchiato Cardinale Enrico (raffigurato da bambino), e dall’altro da S. Pietro e da S. Gennaro. Immediatamente sotto l’urna sepolcrale è posto lo scalino dell’altare adornato con bassorilievi che rappresentano la Santissima Vergine del Principio attorniata dai 12 Apostoli. La statua giacente del Cardinale copre il sarcofago ed è circondata da quattro Angeli, due dei quali mantengono il padiglione dove è raffigurato in rilievo il Crocifisso con la Vergine e San Giovanni. La tavola dell’altare è sostenuta da due piccole colonne e da una cassa di marmo bianco; questa è adornata a destra e a sinistra dai due Sacerdoti dell’Antico testamento, Aronne e Zaccaria, con turiboli in mano. Una teca contenente Reliquie è posta fra le due figure. Ai piedi dell'altare vi è una lapide posta da Fabrizio Capece Minutolo che ricorda il diritto di patronato sulla Cappella della famiglia. Il pavimento a mosaico, tarsie e commesso marmoreo, presenta al centro lo stemma di famiglia. Nel muro destro c'è una nicchia con l'immagine di S.Nicolò Vescovo di Mira. Di fronte, a sinistra, è di grande interesse la preziosa icona di legno dorato con la Crocifissione e quattro Santi del senese Paolo di Giovanni Fei. Questa era un altarino portatile, indivisibile compagno del Cardinale Enrico Capece Minutolo, innanzi alla quale, in qualunque luogo, egli celebrava la messa. Più avanti. una porta laterale antistante l’Altare permette l’accesso alla sagrestia, decorata con ovali raffiguranti Vescovi e Cardinali della famiglia. A destra dell’Altare è posto il sarcofago dell’Arcivescovo di Napoli Filippo Capece Minutolo(1288-1301). La cassa, che dal 14 febbraio 1965 contiene di nuovo la salma dell'Arcivescovo , è retta da piccole colonne tortili e riporta una iscrizione che ricorda l'impegno della famiglia Capece Minutolo nel mantenere viva la cura della Cappella. A sinistra dell’Altare è posto il sarcofago dell’arcivescovo di Salerno, già canonico della Cattedrale di Napoli, Orso Capece Minutolo(morto nel 1327). Le pareti sono interamente decorati da affreschi raffiguranti Cavalieri in Armi dei Capece Minutolo. Accanto all’ingresso, sulla sinistra, sono raffigurati S. Antonio da Padova e Santa Caterina da Siena; segue nella cunetta Santa Maria Maddalena ricoperta dalla sua fluente chioma. Completano la decorazione affreschi raffiguranti varie scene prese dal Nuovo Testamento, fra cui le storie di San Pietro e San Paolo </div><br />
<b><a href="http://www.icapeceminutolo.it/cappella.php">http://www.icapeceminutolo.it/cappella.php</a></b>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-63857598506893495912010-09-24T15:13:00.000-07:002010-09-24T15:14:02.181-07:00Basilica di San Domenico Maggiore<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiIj3Med1EuyaDz_VhcKBsPWD3mqSL-FjJ5PeoN3lO1OiT8QLnP-VmK3OD4iDb7_cZ6umuCF9oPXwZUQKspEtdcR25fX3HUJTOjZTck41wBGD8S77O_O-YO6-jbCIfH8W40Ba5PHdlbk4/s1600/Chiesa_di_San_Domenico_Maggiore_(interno).jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="150" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiiIj3Med1EuyaDz_VhcKBsPWD3mqSL-FjJ5PeoN3lO1OiT8QLnP-VmK3OD4iDb7_cZ6umuCF9oPXwZUQKspEtdcR25fX3HUJTOjZTck41wBGD8S77O_O-YO6-jbCIfH8W40Ba5PHdlbk4/s200/Chiesa_di_San_Domenico_Maggiore_(interno).jpg" width="200" /></a></div><div style="text-align: justify;">La basilica si erge sull’omonima piazza e fu costruita durante la dominazione angioina alla fine del duecento. Le ristrutturazioni avvenute nel corso degli anni dal XV al XVIII secolo ne hanno modificato l’aspetto originario.</div><div style="text-align: justify;">La facciata ha al centro un portone ogivale con porta lignea. L’interno, a croce latina a tre navate, ha un soffitto “a cassettoni”. L’altare maggiore e la balaustra presentano delle preziose tarsie di marmo realizzate dal Fanzago. </div><a name='more'></a>Da ammirare per la loro preziosità sono il candelabro pasquale in marmo del XVI secolo, la cappella Brancaccio del Trecento e la copia del crocefisso su tavola del secolo XVI che , secondo la tradizione, parlò a San Tommaso d’Aquino.<br />
<div style="text-align: justify;">Nella Sacrestia sono conservate le arche sepolcrali degli Aragonesi e di altri dignitari della corte.</div><div style="text-align: justify;">Nel convento domenicano, sede dell’Università degli Studi, San Tommaso d’Aquino insegnò teologia.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">http://www.penisola.it/napoli/chiesa-sandomenico.php </div>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-18370771869182801262010-09-24T15:07:00.000-07:002010-09-24T15:07:45.756-07:00Complesso conventuale Santa Chiara<div style="text-align: justify;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh46bB54mgG8_6fF60dufNEgrwr3qCUhBRLicS3pCWWyp17LVBDzFHJzG03Lmck4S0QhFvZbDdp0VVvXfPnrN1oYuBw0Alwtv5G2DStzFM4Xctkbs4aC7Y0YU5wZ_UBWXMrAVdC_XAuvwo/s1600/museo_santa_chiara.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="173" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh46bB54mgG8_6fF60dufNEgrwr3qCUhBRLicS3pCWWyp17LVBDzFHJzG03Lmck4S0QhFvZbDdp0VVvXfPnrN1oYuBw0Alwtv5G2DStzFM4Xctkbs4aC7Y0YU5wZ_UBWXMrAVdC_XAuvwo/s200/museo_santa_chiara.jpg" width="200" /></a>Nel decumano inferiore, ossia nel centro storico vicino alla Piazza del Gesù, è ubicato il complesso conventuale di Santa Chiara.</div><div style="text-align: justify;">La Chiesa di Santa Chiara, in stile gotico-provenzale, fu commissionata dal re Roberto d’Angiò agli architetti Gagliardo Primario e Leonardo di Vito nel ‘300. Il re in tal modo volle rispettare la richiesta della moglie, Sancia di Maiorca, la quale si era sempre sentita portata per la vita claustrale ma non avendo potuto soddisfare questa vocazione, volle manifestare la sua devozione con una grande chiesa. </div><a name='more'></a>La Chiesa di Santa Chiara fu successivamente ristrutturata in stile barocco. Semidistrutta dai bombardamenti del 1943, fu ristrutturata in seguito in forma gotica.<br />
<div style="text-align: justify;">La facciata ha un pronao con tre arcate ogivali, al centro ci sono un rosone ed un oculo triangolare. Bellissimo è il portale a marmi rossi e gialli, alternati con sottili intagli nella fascia che sovrasta gli stipiti, nel fogliame che adorna lo stemma della regina Sancia. Al lato sinistro si possono osservare i contrafforti di tipo provenzale, le monofore archiacute.</div><div style="text-align: justify;">L’interno è costituito da un’unica navata senza transetto con volta a capriate lignee, ai lati si affacciano nove cappelle secondo lo stile gotico della Francia meridionale. Esse sono sporgenti dalle pareti e sono illuminate da bifore.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div style="text-align: justify;">Sull’altare maggiore c’è il sepolcro di Roberto d’Angiò sostenuto da pilastri cui sono addossate sei statue di Virtù, sulla parte frontale ci sono le statue del re e dei familiari, sul lato destro la tomba di Carlo duca di Calabria.</div><div style="text-align: justify;">Alle spalle dell’altare maggiore vi è il coro delle Clarisse risalente al trecento, diviso in tre navate ed affrescato da Giotto.</div><div style="text-align: justify;">Il Campanile presenta un largo basamento a scarpata. La parte inferiore risale al trecento e presenta lastre di marmo a caratteri gotici che ricordano la fondazione, il compimento e la consacrazione della Chiesa. Il resto è stato rifatto dal Quattrocento e concluso nel 1604.</div><div style="text-align: justify;">Il complesso conventuale ha un chiostro, inizialmente delle Clarisse ed ora dei Frati Minori, modificato nel XVIII secolo secondo i dettami del “giardino rustico”. Pilastri ottogonali rivestiti di maioliche policrome (pregevole opera di artisti napoletani) che rappresentano fiori e frutta, paesaggi, scene mitologiche fiancheggiano i due viali perpendicolari, che delimitano il giardino e s’intersecano al centro del chiostro.</div><div style="text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;">http://www.penisola.it/napoli/santa-chiara.php </div>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-40492485225439817442009-10-12T15:57:00.000-07:002013-03-18T11:26:57.967-07:00Contatti<b><span style="color: white;">______________________________________________</span><br />
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<b>__________________________________________</b>Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-76470490936441531922009-10-12T15:47:00.000-07:002014-12-01T15:32:17.985-08:00Centro Storico di Napoli - Arte e Cultura - Chi siamo<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Cittadini, residenti, studiosi, artisti, turisti, amanti dell'arte e della cultura. </span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-size: small;">Tutti coloro che hanno a cuore la conservazione e la dignitosa fruibilità del Centro Storico di Napoli. L'Associazione Centro Storico di Napoli - Arte e Cultura promuove manifestazioni, eventi, iniziative per divulgare e valorizzare l'immenso patriomonio artistico storico culturale partenopeo. Non ha orientamenti politici e declina ogni influenza istituzionale. </span></span></div>
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<b><u>Coordinamento</u></b>:<br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Pietro Di Scala (Presidente)</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Noémie Iodice</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Maria Sirigatti</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Dott. Marco De Caro</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Dott. Aldo Cianci</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Dott. Carlo Sgobbo</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Dott. Alberto Catalano</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Avv. Roberta Aveta</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Ing. Alessandro Sgobbo</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Prof. Raffaele Conte</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">IIng. Antonio Gerbasi<br />Ing. Giulio Mangia</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;">Massimo Sgobbo</span></span><span style="font-size: small;"><span style="font-family: Arial,Helvetica,sans-serif;"></span></span><br />
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<br />Centro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-4738678721755690033.post-13221931365283523442009-10-01T14:54:00.000-07:002010-12-27T06:31:28.439-08:00Il Centro Storico deturpato dai graffiti<div style="text-align: justify;">Secondo l’art. 639 del Codice Penale, chiunque deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui è punito, a querela della persona offesa, con la multa fino a 103 euro. La pena aumenta e il reato diventa procedibile d’ufficio se “il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico ovunque siano ubicate o su immobili compresi nel perimetro dei centri storici”. In questo caso la pena è la reclusione fino a un anno o la multa fino a 1.032 euro. </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDBD-qLgi7vAVp6US1Lr6s0GF9fYy4lRKxwsTUZSd7sspwstDwtb1Eq3rBhIOJrP0A7KNTFtuYploZFvawo9bTlsd48UMSZ4czb42iZwJPhONBe8itjkxV2CQ94oPFs8Gtf_hdJKJCllM/s1600/COMPLESSO+DI+SANTA+CHIARA+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDBD-qLgi7vAVp6US1Lr6s0GF9fYy4lRKxwsTUZSd7sspwstDwtb1Eq3rBhIOJrP0A7KNTFtuYploZFvawo9bTlsd48UMSZ4czb42iZwJPhONBe8itjkxV2CQ94oPFs8Gtf_hdJKJCllM/s1600/COMPLESSO+DI+SANTA+CHIARA+2.JPG" /></a></div><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBGaBcZaPHpgS9FfLUSU0UhTT61EEAiJN_6Ubpq9Rf275mnOhVmDZvSkKg3bcF53xlmaRsvZeg2UREBancBCemnrpczvMOmoaXUzb0q8aXsDTEMjGHQDJsf4MMrVI5_zFzHys1KlbId2Y/s1600/COMPLESSO+DI+SANTA+CHIARA.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBGaBcZaPHpgS9FfLUSU0UhTT61EEAiJN_6Ubpq9Rf275mnOhVmDZvSkKg3bcF53xlmaRsvZeg2UREBancBCemnrpczvMOmoaXUzb0q8aXsDTEMjGHQDJsf4MMrVI5_zFzHys1KlbId2Y/s1600/COMPLESSO+DI+SANTA+CHIARA.JPG" /></a></div> Monastero di Santa Chiara<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9RrIknJLv035qOPjE147ePmWw7DifhT5EZt_3MpmO4wBsvxszU5B7prWLCLYBGetb0lVy7eJN6r2y_P7e2FqCD5cu7PT3mIaGDPuuSy-Pj12bX97hnYv0FJPHHlzLPEkcF59ejmZ9Hs8/s1600/PIAZZA+MIRAGLIA+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9RrIknJLv035qOPjE147ePmWw7DifhT5EZt_3MpmO4wBsvxszU5B7prWLCLYBGetb0lVy7eJN6r2y_P7e2FqCD5cu7PT3mIaGDPuuSy-Pj12bX97hnYv0FJPHHlzLPEkcF59ejmZ9Hs8/s1600/PIAZZA+MIRAGLIA+2.JPG" /></a></div> Piazza Miraglia<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdUPK0Sg6AIoB9j6dm4U77bbfinHqmypLNu-0JnyQokJId0uJ6fUUlgdZhj-fkgF7-yPU_MkRRWZsK05JRaL7qpG0HXbl237xoZXrMTXrKXLxNVWhXAUb72sXd99_mhyphenhyphengnVLwHbkCr9GY/s1600/PIAZZA+MIRAGLIA.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjdUPK0Sg6AIoB9j6dm4U77bbfinHqmypLNu-0JnyQokJId0uJ6fUUlgdZhj-fkgF7-yPU_MkRRWZsK05JRaL7qpG0HXbl237xoZXrMTXrKXLxNVWhXAUb72sXd99_mhyphenhyphengnVLwHbkCr9GY/s1600/PIAZZA+MIRAGLIA.JPG" /></a></div> Piazza Miraglia<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSNK8h0p1O81eja2X-UK7CbzQVk0i4Inpru6i901dSpI-chOibWUwqadux0vxRlYcNsRWlo73TMPzYz0xANAbSJLbBsyYYlAZPHja13zY42pDJ4dPYFVyiuTsV_1ljgRe4Wl1nXhiPJZ0/s1600/PIAZZA+SAN+GAETANO+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSNK8h0p1O81eja2X-UK7CbzQVk0i4Inpru6i901dSpI-chOibWUwqadux0vxRlYcNsRWlo73TMPzYz0xANAbSJLbBsyYYlAZPHja13zY42pDJ4dPYFVyiuTsV_1ljgRe4Wl1nXhiPJZ0/s1600/PIAZZA+SAN+GAETANO+2.JPG" /></a></div> Campanile del Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore a Piazza San Gaetano<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4pCRNpyJuHl6xHrkmuf5cXvx0_QL9hqGT0RAfZ3L6-xvaWL-Qwe0Xpqs-Cl35xhWVjmyG4DBz7FufPPNtjQgsvMMWSiPfvGIFZ9CdK3Z-iWB710evoLZhmsIx_ZSgudhVWbZg1rHMKGU/s1600/PIAZZA+SAN+GAETANO.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4pCRNpyJuHl6xHrkmuf5cXvx0_QL9hqGT0RAfZ3L6-xvaWL-Qwe0Xpqs-Cl35xhWVjmyG4DBz7FufPPNtjQgsvMMWSiPfvGIFZ9CdK3Z-iWB710evoLZhmsIx_ZSgudhVWbZg1rHMKGU/s1600/PIAZZA+SAN+GAETANO.JPG" /></a></div>Campanile del Complessomonumentale di San Lorenzo Maggiore a Piazza San Gaetano<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLLvH2F7rzLbWsH9j-7TrCZgX6jOLD5jMJeDTMpYkYmG2uv1jMMMcQvOUwGuJgi0da4mdt2INEUM_2FLyYe8Qu_j4qflRP5Nyz3L27i75dkeOlXrjcDXT4XrNHjp-QxXO7em90xprUtYc/s1600/PIAZZETTA+NILO+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLLvH2F7rzLbWsH9j-7TrCZgX6jOLD5jMJeDTMpYkYmG2uv1jMMMcQvOUwGuJgi0da4mdt2INEUM_2FLyYe8Qu_j4qflRP5Nyz3L27i75dkeOlXrjcDXT4XrNHjp-QxXO7em90xprUtYc/s1600/PIAZZETTA+NILO+2.JPG" /></a></div> Largo Corpo di Napoli<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzaF0CoiOLzsk2m6prIvKlFhkm5NJYXac8kMK8rXvj0pf3rgD_094ayColQNFrRbDG18ns9ty2m0I2bssnYOBQyU1KwSnnxAmw5XCkEQ-UdqU4NpvB8QZVTuT_wZEi1_aDMLPgfZy9oB4/s1600/PIAZZETTA+NILO+3.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzaF0CoiOLzsk2m6prIvKlFhkm5NJYXac8kMK8rXvj0pf3rgD_094ayColQNFrRbDG18ns9ty2m0I2bssnYOBQyU1KwSnnxAmw5XCkEQ-UdqU4NpvB8QZVTuT_wZEi1_aDMLPgfZy9oB4/s1600/PIAZZETTA+NILO+3.JPG" /></a></div> Piazzetta Nilo<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghBUpQbmkRx_aTOLmKxocTuN0nJJ_0KwfU7n8EEHCjtqX5XNqTVBerU8iTCoet0ucTgfgLWjWe2T2a-8GbzkCXw9NMOc3gLaXCbiEEXFAmWAABY-l_aPor28-HwTrdWveCro5EjE65_QE/s1600/PIAZZETTA+NILO.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghBUpQbmkRx_aTOLmKxocTuN0nJJ_0KwfU7n8EEHCjtqX5XNqTVBerU8iTCoet0ucTgfgLWjWe2T2a-8GbzkCXw9NMOc3gLaXCbiEEXFAmWAABY-l_aPor28-HwTrdWveCro5EjE65_QE/s1600/PIAZZETTA+NILO.JPG" /></a></div> Largo Corpo di Napoli<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZWngG8cFfgtEGMa_tAuTUhGAPkQV22wI47hFVW5ZuTSCnimA-8R24UZfXWm023kW3BWrjKCiQuBxqtoh56q6sc6T-0nZdy2NnrYhzPfVpaIPBqvsDnN85VzkXZ4Pm5v4WBdj6xKuybPE/s1600/PORT'ALBA+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZWngG8cFfgtEGMa_tAuTUhGAPkQV22wI47hFVW5ZuTSCnimA-8R24UZfXWm023kW3BWrjKCiQuBxqtoh56q6sc6T-0nZdy2NnrYhzPfVpaIPBqvsDnN85VzkXZ4Pm5v4WBdj6xKuybPE/s1600/PORT'ALBA+2.JPG" /></a></div> Via Port'Alba<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii_oQDYUg9Su8NcNsW6isSO59J9-cxyguPMWOyPZd4LxgViGFjwGmWNQ1hLluyrHeyKYVccymj9lJvkz-DYOaGAuxPPjenuJaSIAxaS9I12Pdr6GZbbvszOnMWAoSBoZTQIz8PJFjS4C0/s1600/PORT'ALBA+3.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii_oQDYUg9Su8NcNsW6isSO59J9-cxyguPMWOyPZd4LxgViGFjwGmWNQ1hLluyrHeyKYVccymj9lJvkz-DYOaGAuxPPjenuJaSIAxaS9I12Pdr6GZbbvszOnMWAoSBoZTQIz8PJFjS4C0/s1600/PORT'ALBA+3.JPG" /></a></div> Via Port'Alba<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidMO3LG-ocnnfW275QcdFGybjWvm95Bfn9ibeJXd5gYAFfGCWGYCzzB2fzQKig3wwCf6evE7stRD5ZmyX4WV8L61WkamGIpexHNcQF2vQdrBOVwn98WV8Ox1EbHr5a9J44tCzljvgdaAE/s1600/PORT'ALBA+4.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidMO3LG-ocnnfW275QcdFGybjWvm95Bfn9ibeJXd5gYAFfGCWGYCzzB2fzQKig3wwCf6evE7stRD5ZmyX4WV8L61WkamGIpexHNcQF2vQdrBOVwn98WV8Ox1EbHr5a9J44tCzljvgdaAE/s1600/PORT'ALBA+4.JPG" /></a></div> Via Port'Alba<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVniNhzL-uNRDIn9oV7FyD0XSjlhKtkYy41YuWBXCxjlNqzvGS-c1zJEvUoplXpOxWwAzvVKoGk7XHQJHeKuynYm4UI29t8zcYYPBHZQTwhGBJ_fMSQ6kRaFMFIhyphenhyphenQVI27y4Q_dGLd3Zk/s1600/PORT'ALBA+5.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVniNhzL-uNRDIn9oV7FyD0XSjlhKtkYy41YuWBXCxjlNqzvGS-c1zJEvUoplXpOxWwAzvVKoGk7XHQJHeKuynYm4UI29t8zcYYPBHZQTwhGBJ_fMSQ6kRaFMFIhyphenhyphenQVI27y4Q_dGLd3Zk/s1600/PORT'ALBA+5.JPG" /></a></div> Via Port'Alba<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1-7Es_da0BMhbNvJUOnrrM4wbhyphenhypheno-mbTZKmfZQlr2wn86Mx8ahDYvwJbWJ-_BtyCW0ta_rwtNORWatykcptmkMjSjyhu_bpIMM80ems_BC186ucDULdg49cDG_QUKWwiSN7_8y_q6PPU/s1600/PORT'ALBA+6.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh1-7Es_da0BMhbNvJUOnrrM4wbhyphenhypheno-mbTZKmfZQlr2wn86Mx8ahDYvwJbWJ-_BtyCW0ta_rwtNORWatykcptmkMjSjyhu_bpIMM80ems_BC186ucDULdg49cDG_QUKWwiSN7_8y_q6PPU/s1600/PORT'ALBA+6.JPG" /></a></div> Via Port'Alba<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaB_6KYQ6azeyL6mZzaJ4u-zevkEMKD4C10CqIiapfk2H7SsEAKKvZ9WflqDam9wj6MaLZmGVNjAj1cPags-vffbv5xt5HRMrk6g2xa60yDmC0Vg6DOhBsVZ-0OIDJH1ycsYZmKO8xuzo/s1600/PORT'ALBA+7.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaB_6KYQ6azeyL6mZzaJ4u-zevkEMKD4C10CqIiapfk2H7SsEAKKvZ9WflqDam9wj6MaLZmGVNjAj1cPags-vffbv5xt5HRMrk6g2xa60yDmC0Vg6DOhBsVZ-0OIDJH1ycsYZmKO8xuzo/s1600/PORT'ALBA+7.JPG" /></a></div> Via Port'Alba<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj67ZR3J73w5A7QQdrdjw4gF-vmLnoPT41kjPEU46kWVHt2fcW2NQydgPi12yhl6ngdkN7xqQtVcvbQ3rohVWI8IsjR72vo7rt80titWt2ni4-CD_pZ6wt0Sk11_Lu7m0_RKQpUI5aJ3VM/s1600/PORT'ALBA.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj67ZR3J73w5A7QQdrdjw4gF-vmLnoPT41kjPEU46kWVHt2fcW2NQydgPi12yhl6ngdkN7xqQtVcvbQ3rohVWI8IsjR72vo7rt80titWt2ni4-CD_pZ6wt0Sk11_Lu7m0_RKQpUI5aJ3VM/s1600/PORT'ALBA.JPG" /></a></div> Via Port'Alba<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMEkIFBe5qkcPLlKxE9yFmppMiEr2KZQN_zTuc7tMdGULBPVHrVqAVLp71JAcxSGDUlmzDtDl1JJQJH8h_YKpf-OAsOiAAJ5rZs64coyS1EeZ0_N2nvvWvdN7fNRgDuTRZpWh_Ysf_cpA/s1600/SAN+GREGORIO+ARMENO.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiMEkIFBe5qkcPLlKxE9yFmppMiEr2KZQN_zTuc7tMdGULBPVHrVqAVLp71JAcxSGDUlmzDtDl1JJQJH8h_YKpf-OAsOiAAJ5rZs64coyS1EeZ0_N2nvvWvdN7fNRgDuTRZpWh_Ysf_cpA/s1600/SAN+GREGORIO+ARMENO.JPG" /></a></div> Via San Gregorio Armeno<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkay_xwvjvrecZJ_v_8ASox0V7u9NsaLybTlK9bPUihhcWgTSIG3HFgY6avKvKA7Wi-sWVJ8EULlqM8L1xCGm8YJPLB5yx_9Xrj_CQyMo-kPAeNcYQ6Kwt684z2FG-gLuWGgHXjzXTeYY/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkay_xwvjvrecZJ_v_8ASox0V7u9NsaLybTlK9bPUihhcWgTSIG3HFgY6avKvKA7Wi-sWVJ8EULlqM8L1xCGm8YJPLB5yx_9Xrj_CQyMo-kPAeNcYQ6Kwt684z2FG-gLuWGgHXjzXTeYY/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+2.JPG" /></a></div> Via San Pietro a Majella<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1n3FCDbrnKDm0QDoFr0J5p4gdpZqncYCh_-bQM2QFv_BQs8a6RA_zgKcByN4s5t0lo-o7w_67u323co7qyOAwsCw2i_NtDYcHBCxEI2aQE-bz47hINeNju3LeLrw2yMtiSu5EzBZU0tI/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+3.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1n3FCDbrnKDm0QDoFr0J5p4gdpZqncYCh_-bQM2QFv_BQs8a6RA_zgKcByN4s5t0lo-o7w_67u323co7qyOAwsCw2i_NtDYcHBCxEI2aQE-bz47hINeNju3LeLrw2yMtiSu5EzBZU0tI/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+3.JPG" /></a></div>Via San Pietro a Majella - Conservatorio di Napoli <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ZLUa7FhvIYGpM8ziv0cx6-ATIqsau0-noaiMJ2DW3M4H4Q9UXgnilvstcP4x9bZ7bIL4MRpJFog7rK3GeGL_MPZAMxlUjBubtbXbTZTgXrqXtRF9gfCTujtuZOWiqbyNttWiawJ2lXw/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+4.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6ZLUa7FhvIYGpM8ziv0cx6-ATIqsau0-noaiMJ2DW3M4H4Q9UXgnilvstcP4x9bZ7bIL4MRpJFog7rK3GeGL_MPZAMxlUjBubtbXbTZTgXrqXtRF9gfCTujtuZOWiqbyNttWiawJ2lXw/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+4.JPG" /></a></div>Via San Pietro a Majella - Conservatorio di Napoli <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTGOEgy2rAqBNacdsnNVUTnlRFCzuByxjRhF1PiWWrgFvVU2CESjnMaNJD34Xa9XWyABjxC0EaHhWxeVEtM4iTr9L89uhLpJHlCnyVdah6ElmFm0uaPfV5oc28N8chEf0BqVxNWaDm_Tg/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+5.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTGOEgy2rAqBNacdsnNVUTnlRFCzuByxjRhF1PiWWrgFvVU2CESjnMaNJD34Xa9XWyABjxC0EaHhWxeVEtM4iTr9L89uhLpJHlCnyVdah6ElmFm0uaPfV5oc28N8chEf0BqVxNWaDm_Tg/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+5.JPG" /></a></div>Via San Pietro a Majella<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS7MonaHyBNFXKiKPiiBVtHUZ7xRGTl4qPAlFJqBuJwpxJMXN4l2cmrIgzIdoFYy4vfP3OQ9p8IwfvdCk9zgoLonM_eb7nxglwa2O__EUf02L3kacPfnOQ7cz3JDuM967LQGen0IGpy9w/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+6.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjS7MonaHyBNFXKiKPiiBVtHUZ7xRGTl4qPAlFJqBuJwpxJMXN4l2cmrIgzIdoFYy4vfP3OQ9p8IwfvdCk9zgoLonM_eb7nxglwa2O__EUf02L3kacPfnOQ7cz3JDuM967LQGen0IGpy9w/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+6.JPG" /></a></div>Via San Pietro a Majella<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyDA_bGhxomDgoIQy8Jhs2fdDcaPH12-8YKyt1HXHnsstAB0M8RHHExtl9t0C5Clr4beB5gwu-BnbAVvbJI62davF66U6qAaSXpyBuKpBLwTYCdhAUGu_fmRTT4_tibwHiSPsYPtT7mqI/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+7.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjyDA_bGhxomDgoIQy8Jhs2fdDcaPH12-8YKyt1HXHnsstAB0M8RHHExtl9t0C5Clr4beB5gwu-BnbAVvbJI62davF66U6qAaSXpyBuKpBLwTYCdhAUGu_fmRTT4_tibwHiSPsYPtT7mqI/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+7.JPG" /></a></div>Via San Pietro a Majella<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqvrLBwDiSs9naPvPzIMEibckxXu9Agm_nXvLf04wlRjDq84fh_1zicGqdFyk6fnYrJ9gtgmcW3lgpH3lO8kYdeJnN3_0uddrDw4_aLw7Kyta_1ptblpMSSEyZIH7RTkTK_OqPGYUlUT4/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+9.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqvrLBwDiSs9naPvPzIMEibckxXu9Agm_nXvLf04wlRjDq84fh_1zicGqdFyk6fnYrJ9gtgmcW3lgpH3lO8kYdeJnN3_0uddrDw4_aLw7Kyta_1ptblpMSSEyZIH7RTkTK_OqPGYUlUT4/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA+9.JPG" /></a></div>Via San Pietro a Majella<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZhoDocczpH58hY1TbLCTqb-i0ttCb5h8cVFmrMSiyzL8MohO2ZHsxgJ0kmbAPO7Nlx8PIn7qG7riT5suhsk2SPWjlPJ41bL_qcjPD0ZQvcB67AiRCLkinoaV4XRRkmE_7FwGWNg531NY/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZhoDocczpH58hY1TbLCTqb-i0ttCb5h8cVFmrMSiyzL8MohO2ZHsxgJ0kmbAPO7Nlx8PIn7qG7riT5suhsk2SPWjlPJ41bL_qcjPD0ZQvcB67AiRCLkinoaV4XRRkmE_7FwGWNg531NY/s1600/SAN+PIETRO+A+MAJELLA.JPG" /></a></div>Via San Pietro a Majella<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPM8bGoGQ4YfKBjrjzkIwYWcXgyhfGcRTe6nuzeZ5QpmF-uYDqOLQhGmAlOG7hMpTRelmY_WAz07-BW_6btSam5KS_EUx3ISt6Drad6yv0u_r8LcHoyLx6IN7rCA-l3h9efCuClQN2orc/s1600/VIA+BENEDETTO+CROCE+2.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPM8bGoGQ4YfKBjrjzkIwYWcXgyhfGcRTe6nuzeZ5QpmF-uYDqOLQhGmAlOG7hMpTRelmY_WAz07-BW_6btSam5KS_EUx3ISt6Drad6yv0u_r8LcHoyLx6IN7rCA-l3h9efCuClQN2orc/s1600/VIA+BENEDETTO+CROCE+2.JPG" /></a></div> Via Benedetto Croce - Spaccanapoli <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6A3JQBAXUoHCK_x-9ULdHjx4IhYajD88WphVO9DXIEOKM7Ikh47fPYbkBH0jg-qXG8_iL70xz2NX_AWHvBKDSqms0O6wGYAPCvuI4Mj8tjEwmhLjU0MqwQpmPDO0bKq3sfD48G_Ehv94/s1600/VIA+BENEDETTO+CROCE+3.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6A3JQBAXUoHCK_x-9ULdHjx4IhYajD88WphVO9DXIEOKM7Ikh47fPYbkBH0jg-qXG8_iL70xz2NX_AWHvBKDSqms0O6wGYAPCvuI4Mj8tjEwmhLjU0MqwQpmPDO0bKq3sfD48G_Ehv94/s1600/VIA+BENEDETTO+CROCE+3.JPG" /></a></div> Via Benedetto Croce - Spaccanapoli <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1UAY5AkLI9R9Y2YLtZG7bXVhDgPk-xHBtTzi0err19MTp-u0weEwqNDhAfLw7AH_EbiOgX2Pd2NDzxTKtB_T4lrbGr2pmvh7ZtGAkTY4XFuLnx2sbxOmORi7g1naV2z3_pj7D9rlBMBA/s1600/VIA+BENEDETTO+CROCE+4.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1UAY5AkLI9R9Y2YLtZG7bXVhDgPk-xHBtTzi0err19MTp-u0weEwqNDhAfLw7AH_EbiOgX2Pd2NDzxTKtB_T4lrbGr2pmvh7ZtGAkTY4XFuLnx2sbxOmORi7g1naV2z3_pj7D9rlBMBA/s1600/VIA+BENEDETTO+CROCE+4.JPG" /></a></div> Via Benedetto Croce - Spaccanapoli <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL47XB5gkkcHFhUiI8rA8zSfDsfRZdtWCool6g61S2Oc5Zp3OjBGPvGIbQIqCWv_PC6OQCdsingU01UiDLbWAXD4fI7IOz5d9nWfq8r43eXBiE_9QSRIODtnvyERiytV_JonO0EZlqebo/s1600/VIA+BENEDETTO+CROCE.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjL47XB5gkkcHFhUiI8rA8zSfDsfRZdtWCool6g61S2Oc5Zp3OjBGPvGIbQIqCWv_PC6OQCdsingU01UiDLbWAXD4fI7IOz5d9nWfq8r43eXBiE_9QSRIODtnvyERiytV_JonO0EZlqebo/s1600/VIA+BENEDETTO+CROCE.JPG" /></a></div> Via Benedetto Croce - Spaccanapoli <br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuGRQuPmZvlC0k5A6WPcqC9FoqE4QbsPdt81D5BX_LycHkFLVHetjzpmq6GKFpTcl1_K671RZZPQC0KwuIrLrwLWO7NqUwUrDaSryNMC8wvtvfjR45Ow9MpS9qhbCwbAs8O-xRInqem_Q/s1600/VIA+SAN+BIAGIO+DEI+LIBRAI.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuGRQuPmZvlC0k5A6WPcqC9FoqE4QbsPdt81D5BX_LycHkFLVHetjzpmq6GKFpTcl1_K671RZZPQC0KwuIrLrwLWO7NqUwUrDaSryNMC8wvtvfjR45Ow9MpS9qhbCwbAs8O-xRInqem_Q/s1600/VIA+SAN+BIAGIO+DEI+LIBRAI.JPG" /></a></div> Via San Biagio dei LibraiCentro Storico di Napolihttp://www.blogger.com/profile/18358974049913165977noreply@blogger.com